Barella già colpito da Spalletti dopo il colloquio nel ritiro dell’Italia: “Mi ha anche criticato”
Nicolò Barella è attualmente uno dei giocatori italiani più importanti nel panorama calcistico del nostro paese. Il centrocampista dell'Inter ha chiaramente risposto presente alla chiamata di Luciano Spalletti per gli impegni dell'Italia in vista degli impegni contro Macedonia e Ucraina valido per le qualificazioni ai prossimi europei. L'ex allenatore del Napoli campione d'Italia, oggi Ct degli azzurri, fare leva sul talento del giocatore sardo entrato anche nella graduatoria dei giocatori in lizza per la vittoria del prossimo Pallone d'Oro: unico italiano presente.
Un motivo in più per andarne fieri e credere nel talento di un ragazzo che dimostra grande maturità e concentrazione. Nel corso della conferenza stampa odierna, Barella da Coverciano ha parlato del momento degli Azzurri ma anche dell'impatto avuto in ritiro quando si è trovato Spalletti di fronte come nuovo Ct. Le dimissioni di Mancini, di fatto, sono state inaspettate anche per i giocatori che – parola di Barella – non ne sapevano nulla. "Non abbiamo percepito nulla – ha commentato – Ma lui ha sempre creduto in me e l'Europeo ci legherà per sempre".
"Essere qui è sempre una grande emozione – ha spiegato subito Barella – Sono entrato tra i convocati grazie alla scorsa stagione che è stata ottima. La partita di sabato sarà difficile, lo sappiamo per esperienza, ma inizierà un nuovo corso". A quel punto Barella parla proprio di Spalletti che sarà il suo nuovo commissario tecnico in nazionale. L'allenatore che tutti noi ci auspichiamo possa trainare la squadra fino alla conquista della qualificazione ai prossimi Mondiali sfumati per due edizioni: "Il mister ci ha dato tantissime idee, ora sta a noi interpretarle in campo: io continuerò a fare il mio calcio fatto di inserimenti e grinta, devo provare a fare qualche gol in più".
Barella, oltre a concentrarsi su di sé, è anche entrato nello specifico sull'argomento riguardante il nuovo Ct: "Con me Spalletti è stato subito onesto: mi ha criticato e fatto i complimenti, ha parlato in maniera schietta e questa cosa l'ho apprezzata molto". Spalletti avrà voluto fargli capire che l'umiltà e la capacità di riuscire sempre a tenere i piedi a terra è alla base di un campione come lui che sta entrando sempre di più nell'Olimpico del calcio. Spalletti l'ha visto da vicino più di tutti negli ultimi campionati.
Il centrocampista poi ha parlato dell'addio di Mancini: "Se ce lo aspettavamo? Non avevamo percepito nulla – ha spiegato – Lui ha creduto in me quando ero ancora a Cagliari, non posso fare altro che ringraziarlo e l'Europeo ci legherà per sempre". Inevitabilmente si è poi parlato anche della sua presenza nella lista dei 30 candidati alla vittoria del Pallone d'Oro: "Non è una responsabilità – spiega – Sono orgoglioso di rappresentare l'Italia e sicuramente qualche altro italiano avrebbe potuto essere inserito".