Barcellona, scelta storica: il Camp Nou cambia nome per raccogliere fondi contro il Covid-19
Raccogliere somme importanti, finanziare la ricerca e i progetti per arginare la diffusione dei contagi da Covid-19 in Catalogna e nel mondo. Il Barcellona lo farà mettendo in atto una strategia particolare: ha ceduto alla "sua" Fondazione i cosiddetti "naming right", ovvero cedere il "diritto di dare il nome" allo stadio attraverso operazioni di marketing e partnership commerciali facoltose. Cosa significa? Che l'impianto dei catalani potrebbe non chiamarsi più (oppure solo) "Camp Nou" ma vedere la propria denominazione associata a Marchio internazionale come Allianz Stadium (a Monaco di Baviera come a Torino) oppure l'Emirates dell'Arsenal a Londra e l'Etihad Stadium a Manchester.
È una decisione storica per il club blaugrana che ha sempre fatto della propria identità il segno tangibile della rivalità calcistica con il Real Madrid e un brand di successo nel mondo. Quel "més que un club" che campeggia sugli spalti è molto più di uno slogan ma il solco nel quale si muove da sempre la tradizione sportiva della società, dal football alla pallacanestro.
L'FC Barcelona e la Fondazione Barça – si legge nel comunicato ufficiale – ritengono essenziale che in questi momenti di crisi umanitaria vengano messi in gioco tutte le forze a disposizione per combattere la pandemia di coronavirus e le sue conseguenze.
Un atto formale che dà il via libera al reclutamento di uno sponsor di rilievo, capace di acquistare il diritto di dare il "nuovo" nome al Camp Nou. L'accordo dovrà essere successivamente ratificato in un'assemblea composta dai membri delegati del club. Gli introiti ricavati da questo investimento imponente saranno utilizzati per una buona causa, a beneficio della comunità. Questo contributo servirà a creare un fondo che verrà suddiviso in più progetti, tutti diretti a contrastare il coronavirus e gli effetti devastanti che hanno avuto conseguenze durissime anche in Spagna.
