Barcellona-Samp, Vialli: “Ho pianto, Boskov disse che gli uomini non piangono quando perdono”
"Uomini non piangono quando perdono partita". È il 1992 e una staffilata di Ronald Koeman spezza l'equilibrio nei supplementari e regala la Coppa dei Campioni al Barcellona, lasciando alla Sampdoria l'amaro in bocca per essere arrivata a un passo dalla gloria. Vujadin Boskov consegna ai racconti dello spogliatoio una delle sue perle di saggezza. Parole a metà tra il tentativo di consolare i suoi ragazzi e la voglia di scuoterli dalla depressione post partita.
Pagliuca tra i pali, Vierchowood a comandare la difesa, Cerezo a centrocampo, Pari nel ruolo di lotta e di governo, Lombardo a fare da pendolino sulla fascia, Mancini e Vialli in attacco… Genova e l'Italia sognarono a occhi aperti per una notte. Tra i protagonisti di quella squadra che regalò emozioni fortissime c'erano anche Katanec, Bonetti, Lanna e Mannini. A guidarli in panchina nel Wembley Stadium di Londra il tecnico ancora oggi ricordato per le sue frasi proverbiali.
Gianluca Vialli, oggi capo delegazione della Nazionale accanto all'ex compagno di squadra Mancini, ha raccontato nell'intervista alla Gazzetta dello Sport cosa accadde allora, subito dopo il match, quando – spenti i clamori del campo – si rientra nella pancia dello stadio, le mura dello spogliatoio sembrano quasi soffocarti e in mente si affollano le occasioni mancate d'un soffio, le azioni che avrebbero potuto scrivere un finale diverso della storia. L'ex bomber della Samp ricorda tutto come fosse ieri.
Finale di Champions a Wembley contro il Barcellona, gol di Koeman a pochissimo dalla fine… Sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita in blucerchiato e quindi sentivo molto quella gara. Anche Roberto (Mancini) era molto deluso e nello spogliatoio, quando tutti andarono via, abbiamo cominciato a piangere per il dispiacere. Boskov ci disse: ‘Uomini non piangono, quando perdono partita'. Ma io non mi sono mai vergognato di averlo fatto.