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Napoli Champions League 2019-2020

Barcellona-Napoli 3-1: Messi alla Final Eight, va a Lisbona a casa di Ronaldo (eliminato)

Il Barcellona batte il Napoli 3-1 nel ritorno degli ottavi di Champions e si qualifica per la Final Eight di Lisbona. Succede tutto nel primo tempo: palo di Mertens, segna Lenglet (gol contestato per un fallo su Demme) poi si scatena Messi. Insigne accorcia le distanze su rigore. Onore delle armi ai partenopei, passaggio del turno ai blaugrana.
A cura di Maurizio De Santis
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Messi e il Barcellona alla Final Eight di Lisbona, a casa di Cristiano Ronaldo (rispedito al mare dal Lione). Napoli sconfitto (3-1) ed eliminato perché gli sarebbe servito un miracolo per ribaltare i favori del pronostico e superare il turno. L'Italia di Champions saluta azzurri e bianconeri (vera delusione) e adesso punta tutte le fiches sull'Atalanta che in Portogallo affronterà nei quarti il Paris Saint-Germain. Peccato, resta il rammarico per il gol fallito da Callejon all'andata (l'ex Real era all'ultima gara ufficiale) e per le disattenzione di Koulibaly, ma dalla Catalogna i campani fanno rientro a testa alta.

Palo di Mertens in avvio, Var, il dinamismo della Pulce, "KK" che va a farfalle e poi l'orgoglio della squadra di Gattuso. La prima frazione di Barcellona-Napoli è lo specchio dell'incontro: succede di tutto, il ritorno degli ottavi di finale regala spettacolo in un Camp Nou desolatamente vuoto. Non c'è pubblico, come previsto dal protocollo della Uefa, ma i tifosi che seguono da casa la sfida non s'annoiano affatto. In Catalogna come sotto il Vesuvio la serata è calda, diventa rovente dinanzi alla tv. E chi crede che, forte del pareggio per 1-1 al San Paolo, la squadra di Setién corra il rischio di accontentarsi, si sbaglia.

Saranno i catalani a fare la partita (anche con un pizzico di fortuna) e a mettere al sicuro l'incontro (contestualmente alla qualificazione alla Final Eight di Lisbona): apre Lenglet, chiude Suarez. Uno-due micidiale scandito anche dalla prodezza di Messi: prima fa impazzire dal difesa dei partenopei sfuggendo in dribbling e resistendo ai contrasti poi provoca il penalty (nell'occasione, il disimpegno di Koulibaly non è perfetto) che serve su un piatto d'argento al "pistolero" la possibilità di mettere il cappello sul match, cancellando pure lo spavento provocato dal legno centrato da Mertens.

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Brivido per la Pulce: toccata duro sulla caviglia da "KK" (al momento del rinvio prende il piede dell'argentino e non il pallone), resta per terra e si rialza a fatica. Setién un po' trema in panchina poi il "dieci" dell'albiceleste si rialza e resta in campo. Manca una manciata di minuti al duplice fischio di Cüneyt Çakir, gli azzurri hanno uno scatto d'orgoglio e accorciano le distanze con Mertens: il belga, atterrato da Rakitic, conquista il tiro dal dischetto. Insigne è preciso: spiazza ter-Stegen e sigla il 3-1.

Var decisivo (nel bene e nel male). Non mancano gli episodi dal moviola, aggiungendo un po' di pepe a un primo tempo già scoppiettante. Dubbi sulla rete dell'1-0 di Lenglet (strattona e spinge Demme, che frana su Koulibaly) convalidata dal direttore di gara con un rapido check tra direttore di gara e cabina di regia. On-field review necessaria in occasione della seconda rete di Messi: evita Mario Rui ma lo fa in maniera irregolare, controllando di braccio/mano.

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Nella ripresa il Barcellona si limita a controllare la gara. Non serve pigiare il piede sull'acceleratore e rischiare altri colpi proibiti mentre il Napoli cerca il guizzo per dare un senso alla seconda parte del match. Gattuso fa entrare Lobotka per Demme (stanco) e al 69° propone un doppio cambio: fuori Callejon per Politano e Zielinski per Lozano schiera la squadra con il 4-2-3-1 per provare la rimonta. Milik ed Elmas per Insigne e Fabian Ruiz completano il tentativo di andare all'assalto all'arma bianca. Non accadrà molto ma almeno l'orgoglio è salvo.

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