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Barcellona, Messi e compagni rifiutano di ridursi lo stipendio con il campionato fermo

I giocatori del Barcellona hanno detto no alla proposta del taglio di stipendi avanzata dal club catalano, per il periodo di fermo del campionato causa dell’emergenza Coronavirus. La dirigenza deve decidere se applicare unilateralmente a tutti i suoi atleti la decurtazione del 70% dello stipendio, che per la prima squadra sarebbe però del 50%
A cura di Marco Beltrami
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Caos stipendi al Barcellona. I calciatori blaugrana, stando a quanto riportato dalla stampa spagnola, hanno detto di no alla proposta del taglio degli ingaggi avanzata del club per far fronte all'emergenza Coronavirus dopo lo stop delle attività. La decurtazione del 70% degli emolumenti, che per Messi e compagni sarebbe del 50% alla luce dello sforzo del patron Bartomeu di offrire già alcune "compensazioni", per ora non va giù ai calciatori. Si tratta ad oltranza, e in programma c'è un nuovo Cda in cui il club deciderà se adottare la linea dello scontro o cercare altre mediazioni.

Barcellona, Messi e compagni rifiutano di ridursi lo stipendio con il campionato fermo

I giocatori del Barcellona hanno rispedito al mittente la proposta di riduzione salariale della dirigenza, per far fronte all'emergenza legata al Coronavirus. Una presa di posizione decisa quella della "giunta" dei capitani della formazione blaugrana guidata da Leo Messi, a cui non è bastato l'ulteriore sforzo del patron Bartomeu per cercare di non effettuare un drastico taglio degli stipendi.

L'offerta generosa del Barcellona, e il no dei giocatori. Cosa succede ora

Il Barcellona ha deciso di allinearsi alla decisione collettiva di ridurre gli stipendi del 70% a tutti i calciatori professionisti. Per venire incontro ai suoi calciatori però il presidente Bartomeu ha deciso di offrire alcune "compensazioni" in maniera tale da decurtare del 50% gli emolumenti, nel tentativo di tranquillizzare tutti con la convinzione che tutto si risolverà in tempi brevi. Nonostante tutto però la squadra ha detto di no in maniera perentoria, dimostrandosi tutt'altro che convinta dell'offerta. Ora la dirigenza catalana dovrà decidere come comportarsi, nel nuovo Cda che rischia di proseguire ad oltranza. Due le ipotesi sul tavolo, o andare allo scontro con l'applicazione della decurtazione al 70% o un nuovo tentativo di mediazione

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