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Barcellona in grande difficoltà finanziaria: è costretto a non far giocare un calciatore

Il Barcellona continua a dibattersi in grandi difficoltà finanziarie, al punto da essere costretto ad una decisione dolorosa: uno dei gioielli blaugrana tolto alla disponibilità di Xavi.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'abisso finanziario in cui il Barcellona è precipitato, esposto in maniera impietosa dall'impossibilità di rinnovare il contratto di Leo Messi nella scorsa estate, continua a trascinarsi portandosi dietro conseguenze che non si risolveranno nel breve termine. Quanto il club blaugrana sia in difficoltà non solo in campo – è ottavo nella Liga, addirittura a 18 punti dal Real Madrid capolista – lo dimostra la gestione di Yusuf Demir, 18enne gioiellino austriaco di origini turche prelevato nel luglio scorso in prestito dal Rapid Vienna.

La formula dell'operazione, annunciata all'epoca dalla società catalana, prevedeva l'esborso di 500mila euro per il prestito oneroso di una stagione e poi il diritto di riscatto alla cifra già fissata di 10 milioni. Ma secondo quanto svela Sky Sport Germania, le cose non starebbero esattamente così: l'accordo col Rapid prevederebbe infatti che il riscatto diventi obbligato al verificarsi di una condizione, ovvero la decima presenza del veloce attaccante mancino. In quel momento non soltanto il Barcellona diventerà proprietario del cartellino di Yusuf Demir, ma dovrà anche sborsare ipso facto i 10 milioni al club viennese.

Al momento il giocatore è sceso in campo 9 volte con la maglia blaugrana, 6 in campionato e 3 in Champions League, e dunque qualora sia schierato ancora una volta da Xavi entro il 31 gennaio, il trasferimento sarà perfezionato nella sessione di mercato invernale. Una sessione nella quale il nuovo tecnico si aspetta peraltro qualche ulteriore arrivo: in questo scenario, con un budget già risicato, dovervi sottrarre anche i 10 milioni da versare al Rapid Vienna non è un'opzione contemplata in Catalogna.

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Ecco dunque la strategia allestita per Yusuf Demir: tenerlo fuori squadra fino ad inizio febbraio e poi da lì rimetterlo a disposizione di Xavi, in modo da posticipare il pagamento della somma pattuita per il riscatto alla prossima estate. I 4 minuti giocati in Champions lo scorso 8 dicembre contro il Bayern Monaco potrebbero dunque essere gli ultimi – da qua a un paio di mesi – per il ragazzo classe 2003, che ha già esordito nella Nazionale maggiore austriaca. Non proprio il modo ottimale per curare lo sviluppo di uno dei migliori talenti della sua generazione, ma tant'è: di questi tempi a Barcellona comanda l'ufficio cassa.

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