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Barcellona, frecciata di Abidal a Messi: “I problemi interni non si risolvono con i media”

Non sembra placarsi la guerra fredda che il Barcellona sta vivendo al suo interno. Dopo le parole di Messi delle scorse ore, ecco che Eric Abidal, dirigente dei catalani, durante la conferenza stampa di presentazione di Martin Braithwaite ha dichiarato: “I problemi interni non si risolvono con i media”. Un vero e proprio messaggio al numero 10.
A cura di Vito Lamorte
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Ho imparato molto in questi giorni. Se c'è qualcosa che ho imparato è che i problemi interni si risolvono all'interno, e non attraverso i media.

Sono queste le parole che ha usato Eric Abidal, dirigente del Barcellona, durante la conferenza stampa di presentazione di Martin Braithwaite, arrivato dal Leganes. Un vero e proprio messaggio a Lionel Messi dopo gli attriti dei giorni scorsi che hanno fatto esplodere il caos in casa catalana. Nonostante l'intervento del presidente Josep Bartomeu la guerra fredda tra i due non sembra essersi placata e le voci che vorrebbero il numero 10 lontano dal Nou Camp a fine anno aumentano. Il francese è rimasto direttore sportivo dopo la riunione con i vertici della società ma la tensione all'interno del club culé è ancora altissima.

Durante la conferenza stampa si è parlato delle difficoltà della rosa, che a causa di diversi infortuni e di partenze sembra uscita indebolita dal mercato di gennaio, ma Eric Abidal ha affermato: "Non possiamo controllare il fatto che calciatori come Alena vogliano essere ceduti in prestito, ma sono certo che abbiamo la rosa adatta per competere in Liga e Champions". 

Messi: Non potevo permettere che mi attaccasse in quel modo

Nella lunga intervista concessa al Mundo Deportivo, Leo Messi era tornato sul tema dello screzio con Eric Abidal, direttore tecnico del club catalano, che aveva rilasciato delle dichiarazioni che non erano piaciute al numero 10 dei blaugrana che subito aveva risposto con una storie di Instagram:

Non so cosa si accaduto perché rilasciasse quelle dichiarazioni, ma ho risposto perché mi sentivo attaccato. Ho sentito che stava attaccando i giocatori e se ne dicono troppe. Mi dava fastidio che una persona del club abbia messo nel mezzo i giocatori per la decisione di un esonero. Visto il suo ruolo deve farsi carico delle sue decisioni. È lui che prende le decisioni ed è per questo che ho voluto chiarire la situazione. Non potevo lasciare che mi attaccasse in quel modo.

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