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Barcellona, de Jong e la mano fasciata: il giocatore in campo dopo la puntura di un’ape

A svelare il motivo della vistosa fasciatura alla mano sinistra, messa in mostra dal centrocampista olandese durante l’ottavo di finale di Champions League con il Napoli di Gattuso, è stata la fidanzata dell’ex Ajax che ha pubblicato su Instagram il gonfiore provocato dalla puntura dell’insetto.
A cura di Alberto Pucci
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Un ottavo di finale di Champions League è talmente importante, che molti giocatori pur di scendere in campo farebbero di tutto. E lo ha confermato anche Frenkie de Jong, che ha giocato la partita con il Napoli con una vistosa fasciatura alla mano sinistra, che ha alimentato le domande e le curiosità di tutti i tifosi blaugrana. A svelare il mistero e il problema del centrocampista olandese del Barcellona, è stata nel post gara la fidanzata Mikky Kiemeney.

La ragazza ha infatti documentato il problema alla mano del giocatore, visibilmente gonfia dopo la puntura di un'ape, con una fotografia e con una didascalia di poche parole: "So che non è divertente ma… è divertente". Nonostante il fastidio alla mano, l'ex Ajax è stato comunque tra i migliori nella formazione di Setien, confermandosi ancora una volta insostituibile per il gioco dei catalani.

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I precedenti di Cannavaro e De Rossi

Non è la prima volta che un'ape rischia di condizionare la partita di un calciatore. Nel giugno del 2014, durante il ritiro mondiale della Nazionale italiana in Brasile, fu Daniele De Rossi ad aver bisogno di una cura antistaminica per riprendere senza problemi gli allenamenti. In quel caso, l'allora centrocampista della Roma fu colpito ad un piede dopo essersi tolto lo scarpino in seguito ad un pestone rifilatogli da Ranocchia. Cinque anni prima toccò invece a Fabio Cannavaro: punto da un'ape due giorni prima della sfida Roma-Juventus. A causa di quella puntura, e dell'assunzione del farmaco a base di cortisone, l'ex difensore risultò anche positivo ad un controllo antidoping e successivamente scagionato dalla Procura del Coni.

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