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Barcellona-Bayern, la giocata di Messi e la caduta di Boateng: un istante che resterà nella storia

Questa sera Barcellona e Bayern Monaco scenderanno in campo per giocarsi la qualificazione alla semifinale della Final Eight di Champions League ma nei ricordi di tutti questa partita porta ad una sera di maggio di cinque anni fa: al numero 10 del Barça bastò un tocco solo per riuscire ad eludere il controllo del difensore tedesco. La Pulce sembrava avere tutto in testa già prima di ricevere il pallone, come un giocatore di scacchi.
A cura di Vito Lamorte
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Sono passati poco più di cinque anni ma il ricordo di quella giocata è indelebile. La sera del 6 maggio 2015 al Nou Camp il Barcellona schiantò il Bayern Monaco con un netto 3-0 ma ad essere impressi nella testa di tutti gli amanti del futbol c'è solo una cosa: il modo in cui Lionel Messi mise a sedere Jerome Boateng prima di battere con un tocco sotto. Al numero 10 del Barça riuscì ad eludere il controllo del difensore tedesco con un tocco solo. Uno. La Pulce sembrava avere tutto in testa già prima di ricevere il pallone da Rakitic: ricezione con l'esterno del piede, conduzione sempre verso l'interno del campo e nel momento in cui tutti si aspettavano il tiro verso la porta, giocata vista spesso, ha toccato la palla con la parte opposta del piede facendo perdere completamente l'equilibrio al difensore che stava correndo all'indietro ed è caduto goffamente sull'erba.

Certamente il calciatore del Bayern ha potuto assistere da posizione privilegiata il tocco sotto con cui Messi ha battuto Neuer per il 2-0 ma il calciatore tedesco si focalizzò subito su ciò che era accaduto poco prima e quando gli hanno chiesto, anni dopo, cosa gli passava per la testa in quei momenti ha risposto con umorismo: "Ho riso di me stesso ma, onestamente, mi piacerebbe vedere ognuno di voi difendersi da Messi". Quella giocata è diventata una canzone, "La Cadera de Boateng", e il Barça in occasione dell'anniversario lo ha  ricordato con un eloquente: "Madre mía, Leo".

A distanza di anni, nonostante il fuoriclasse argentino abbia realizzato una caterva di gol, non ultimo quello molto bello segnato al Napoli la scorsa settimana, quella istantanea della notte di maggio 2015 al Nou Camp arriva dietro solo allo stacco di testa di Roma, in occasione della finale del 2009, e alle straordinarie dimostrazioni di forza in casa del Real Madrid: quel tocco, quel cambio di direzione che in una frazione di secondo ha portato uno sbilanciamento dell'avversario, ha creato una impressionante fabbrica di "meme" sui social ma, mi pare, non sia mai stato descritto a pieno l'attimo nella sua forma d'arte.

Anche in questo caso, come in tante altre situazioni, Leo Messi sembrava avere già tutto in testa, era tutto pronto per essere eseguito, e come un giocatore di scacchi ha atteso il momento giusto per dare il colpo di grazia al suo avversario. Gioco mentale e gioco fisico, unito alla velocità di pensiero e di esecuzione. Marcel Duchamp diceva che "i giocatori di scacchi sono dei pazzi di una certa qualità, proprio come dovrebbero essere gli artisti". Non sappiamo se Messi sia uno scacchista ma artista lo è sicuramente.

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