Balotelli si ripropone per la Serie A: “Ho almeno altri tre anni importanti, basta merendine”
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Le cose non stanno andando benissimo per Mario Balotelli al Sion – per usare un eufemismo – con la squadra ultima e a rischio retrocessione, battuta anche due giorni fa in casa dal Lucerna. Il ritorno in panchina di Paolo Tramezzani, che era stato esonerato ad inizio stagione, non ha portato frutti e dunque prosegue la striscia di risultati horror della squadra del Canton Vallese: siamo a 4 sconfitte consecutive, 6 nelle ultime 7 partite giocate (più un pareggio), dunque un solo punto conquistato su 21 a disposizione.
Il Sion è nell'abisso e nel mirino di critica e tifosi non poteva non esserci Balotelli, la cui promozione a capitano non solo non ha avuto effetti positivi, ma ha toccato il fondo con la sostituzione nell'intervallo del match perso per 5-0 col Servette lo scorso 13 maggio, sconfitta pesantissima che è costata la panchina al tecnico Bettoni. L'attaccante bresciano al momento è infortunato, ma le sue parole non sono certo quelle di un giocatore che si sente a fine carriera, anzi lancia un messaggio ai club di Serie A in vista di un possibile ritorno in Italia.
![Mario Balotelli compirà 33 anni il prossimo 12 agosto](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/05/GettyImages-1367324682-1685177935965.jpg)
"Ho un altro anno di contratto col Sion, ma la Serie A resterebbe un traguardo affascinante – spiega Super Mario alla Gazzetta dello Sport – Io mi sento bene. L'ultimo infortunio non conta, nelle gambe ho almeno altri tre anni importanti. Ho ancora 32 anni. Ora curo meglio l'alimentazione, basta bibite e merendine. Lo avessi fatto una decina di anni fa… Le esperienze aiutano a capire meglio le situazioni".
Balotelli si sofferma poi sul capitolo Nazionale italiana, che per lui appare ormai definitivamente chiuso a dispetto del fatto che in panchina ci sia quel Roberto Mancini che lo conosce meglio di chiunque altro: "Aspettavo una sua chiamata prima della Macedonia, non so cosa sia successo. Il mio amore per la Nazionale è intatto: la maglia è una cosa, poi i rapporti con i singoli sono un'altra storia. La verità è che io ho sempre riso e scherzato con tutti, non ho mai avuto problemi con nessuno. L'Italia cerca un centravanti? Immobile e Scamacca sono dei buoni giocatori, ma per vincere occorre qualcosina in più".