Balotelli pubblica un video mentre l’attacco dell’Italia annaspa: “Sono ancora da Nazionale?”
Quando vedi Mario Balotelli calciare la palla con naturalezza e fare cose che ti lasciano a occhi sgranati per la meraviglia la prima cosa che ti viene in mente è: che peccato. Peccato, perché in tempi grami quanto a numero 9 e alternativa in Azzurro, uno come lui avrebbe fatto comodo. "Il mio destro è ancora da Nazionale?", è il messaggio scritto a corredo delle immagini che lo fissano mentre esegue un tocco da maestro.
Peccato, perché a 33 anni, se solo si fosse curato un po' di più di sé, oggi sarebbe ancora perfetto per stare lì davanti in Azzurro. Peccato, perché se hai del talento e lo sprechi è come avere le ali ma preferire camminare a piedi: se lo fai, sei fuori di testa. Tradotto: gli è mancata quella continuità che ne avrebbe fatto sicuramente uno dei più forti centravanti al mondo. Peccato.
La sfida social di Balotelli: colpisce il bersaglio con precisione incredibile
L'ultimo video condiviso dall'attaccante dell'Adana sui social (in un altro si cimentava nelle arti marziali) è la riprova di tutte le considerazioni precedenti. Balotelli ha sistemato la palla qualche metro fuori dall'area di rigore. Tra i pali c'è un portiere ma non è lì per parare: ha il compito di reggere un pallone che si trova poco al di sotto l'incrocio dei pali. Non deve essere colpito con un tiro diretto ma centrato dall'alto, con una traiettoria carica d'effetto e a "palombella" (come si dice in gergo).
Balotelli guarda il bersaglio, ci mette un attimo a prendere la mira poi si avventa sulla sfera e la calcia d'interno collo quel tanto che basta per imprimerle potenza, traiettoria e giro giusti. La palla s'inarca poi scende all'improvviso e colpisce l'altro pallone che il portiere improvvisato ha nella mano destra.
La domanda di Super Mario ai follower: "È ancora da nazionale?"
Chapeau, applausi e una domanda agrodolce: "È ancora da Nazionale"? Se lo sono chiesti in molto negli anni scorsi, l'ultimo a farlo è stato Roberto Mancini che in Balotelli ha sempre creduto conoscendone i pregi da calciatore ma anche i difetti dell'uomo che spesso lo hanno messo nei guai. La vita, la carriera e le occasioni gli sono passate davanti: Inter, Milan, Manchester City, Liverpool i club di un certo rango che hanno creduto lui e con i quali ha avuto alterne fortune, sempre al di sotto delle sue potenzialità.
A ogni treno lui era in stazione ma restava sul marciapiede aspettando il prossimo, credendo che prima o poi lo avrebbe preso. E invece è rimasto solo a chiedersi why always my? Ovvero, perché ce l'avete sempre con me? Ma forse la risposta la conosce già.