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Balotelli ha preferito il calcio ai soldi: “No ad un’offerta più ricca di quelle arabe”

Mario Balotelli ha rivelato di aver detto no in passato ad un’offerta molto più ricca di quelle arabe. L’attaccante scatenato in diretta streaming.
A cura di Marco Beltrami
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Mario Balotelli torna a parlare. Il centravanti è intervenuto in diretta nel format streaming Controcalcio per dire la sua su diversi argomenti. Attualmente fuori rosa al Sion dove non è riuscito a lasciare il segno, il 33enne ha detto la sua anche sul tema più caldo del momento, ovvero il richiamo dell'Arabia Saudita per le stelle del calcio europeo.

SuperMario è stato stuzzicato in particolare sulle parole di Cristiano Ronaldo certo della crescita della Saudi League nel giro di pochi anni. Parole che hanno lasciato un po' perplesso l'ex attaccante della Nazionale che ha svelato un retroscena personale sul passato: "Cristiano Ronaldo ha detto così? Ah, è un’idea sua e va bene, ma allora oggi doveva essere un campionato top anche la Cina oggi no? Ho rifiutato un’offerta cinese che era molto più alta di quelle arabe e non lo rimpiango perché ho preferito giocare a calcio. Non so cosa farò nel mio futuro però sinceramente non sono ipocrita: come fai a dire che vai in Arabia per giocare a calcio. Non puoi dirlo".

Per Balotelli insomma non bisogna essere ipocriti e ammettere che i soldi arabi attirano e non poco: "Sarà sicuramente bello vincere uno Scudetto lì, ma se offrissero pochi soldi sono più che convinto che non c’andrebbero. Quelli che dicono che non fanno bene sono ipocriti anche loro perché se tu fai qualunque altro lavoro e prendi 2mila euro e ti offrono per lo stesso lavoro in Cina 20mila se dici no sei un pazzo".

Ma Balotelli cosa potrebbe fare se arrivasse oggi una chiamata dall'Arabia Saudita? Sicuramente sarebbe oggetto di valutazioni: "Ho guadagnato e speso tanto ma ho sempre voluto avere per la mia fine carriera lo stesso stile di vita. Dal momento che riesci ad avere quel tot per mantenere lo stesso stile di vita, il resto va ai tuoi parenti alla tua famiglia. Per loro cambia. A Messi e Ronaldo cambia più di tanto? Non direi. Per un calciatore normale, andare a giocare in Arabia e guadagnare di più giocando con campioni è bello. Io ho rifiutato la Cina potrei dire di no a qualunque cosa. Se arrivasse l’offerta buona la valuto con le famiglie e potrei anche dire di sì".

Quello che è certo è che Balotelli già conosce lo stile di vita degli europei in Arabia: "Ho avuto un allenatore a Sion che è stato in Arabia e mi diceva che lì vivono in dei villaggi (non so come chiamarli) interni alla città, che sono europei ma se esci di lì vivi nella cultura loro. Ci son tutti europei lì, non credo che per vivere all’esterno hai le comodità che hai a casa".

Mettendo da parte l'Arabia, Balotelli poi ha dato la sua "benedizione" al nuovo corso della Nazionale e a Spalletti uno che "fa giocare bene le sue squadre". Tornando invece sulla gestione Mancini, Balotelli se fosse stato al posto del suo ex Mentore si sarebbe convocato: "Io mi sarei convocato per il fatto che non sono mai stato un giocatore costante nei 90’, mi sono sempre bastate una o due palle. Negli ultimi anni ho fatto più fatica, a parte in Turchia dove ho fatto bene. In Nazionale deve giocare titolare chi sta meglio, ma probabilmente ci sarei andato senza giocare titolare. Se arrivasse una chiamata? Non so se accetterei, ho avuto tante delusioni recentemente dopo tante belle cose in passato".

A ruota libera poi il centravanti ha detto la sua anche sul Pallone d'Oro, senza filtri. Se dipendesse da lui premierebbe Haaland e non Messi: "Pallone d’Oro? Lo darei ad Haaland, ha vinto tutto è giovane e se l’è meritato con una caterva di gol. Il Pallone d’Oro però ormai è una cagata, lo danno a chi vogliono loro e non è più meritocrazia. Per quanto posso amare Messi, lo darei ad Haaland anche se non c’entra niente con me".

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Quale sarà il futuro di Balotelli? C'è anche voglia di giocare? Sicuramente ma forse non in Italia, visto che a suo dire la Serie A è rimasta ferma: "Giocare? Non lo so, sono sincero. In Italia? Voglio giocare, sto avendo un po’ di problemi, risolvibili, a Sion. Ma non so dove andrò. La Serie A? L’anno scorso ho guardato un paio di partite e non per cattiveria, le paragonavo alle partite in Turchia. Anzi è quasi più alto il livello in Turchia. Abbiamo fatto l’amichevole ad inizio campionato con il Napoli poi campione e abbiamo pareggiato. Non ho detto che la Serie A è scarsa, dico che gli altri tornei si stanno alzando di più".

In conclusione anche un simpatico retroscena sull'ormai ex agente Mino Raiola, scomparso nei mesi scorsi, al quale Balo era molto legato: "Mino mi manca, ci penso tutti i giorni. Avevo un rapporto troppo bello, mi manca sì. Agenti come lui non nasceranno mai più. Quando ho firmato a Nizza, eravamo seduti col presidente e lui diceva al presidente: ‘Non prenderlo, fa casino, ti distrugge lo spogliatoio non fa un gol‘. E io lo guardavo e dicevo ‘Ma mino..' e lui ‘lasciami fare…'. Alla fine mi ha fatto prendere di più (ride, ndr). Il presidente rideva perché Mino era serio, aveva la sua tattica".

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