Balotelli diventa un idolo in Turchia, è spinto da una motivazione feroce: i Mondiali
L'aria della Turchia ha fatto bene a Mario Balotelli. Se è vero che tre indizi fanno una prova, allora è lecito pensare alla rinascita del centravanti italiano con la maglia dell'Adana Demirspor. Nelle ultime 3 partite infatti, sono arrivati altrettanti gol. A chiudere quello nel match vinto dalla squadra di Montella contro il Gaziantep, in cui Supermario ha dimostrato di avere anche grande feeling con i tifosi che gli hanno dedicato una coreografia speciale dopo la sua iconica esultanza contro la panchina del Besiktas di pochi giorni fa. Dove vuole arrivare Balotelli? Qual è il suo obiettivo? Il sogno sono i mondiali del Qatar.
Dopo il gol al Gaziantep, Mario Balotelli ha dedicato un inchino ai suoi tifosi. Questi ultimi hanno esposto un gigantesco striscione con l'immagine del centravanti alle prese con l'esultanza sfoderata in faccia al tecnico del Besiktas Sergen Yalçın che ha fatto tanto discutere. Prima dell'ultima sfida, in cui è riuscito a trovare ancora la via del gol, Balo ha voluto chiarire quanto accaduto con il tecnico che ai tempi del City lo aveva definito "senza cervello". Il centravanti italiano infatti ha rivelato: "Un mio amico mi ha mandato il video prima che giocassi mentre ero negli spogliatoi. È stato lì che ho visto Sergen Yalçın che mi diceva ‘Non ha cervello'. Mi è dispiaciuto molto. Questo mi ha dato una motivazione diversa. L'ho detto allora al mio tecnico: ‘Per favore fammi giocare, ho una risposta da dare'".
E quell'esultanza con le dita ad indicare il cervello ha fatto il giro del mondo, ma soprattutto ha fatto diventare Balotelli un simbolo dei suoi tifosi. In un ambiente che lo ama e lo stimola, l'attaccante sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori e i gol nel sono la prova. "Sono felice in Turchia, è la mia seconda casa", ha dichiarato Balotelli che sta cercando di realizzare quello che è il suo sogno, ovvero tornare a vestire la maglia della Nazionale e strappare una convocazione per i Mondiali del Qatar.
D'altronde a svelare questo proposito era stato proprio il patron dell'Adana al momento dell'ingaggio del centravanti. L'impresa è tutt'altro che semplice anche perché la strada è molto lunga: ci vorranno tanti gol e un atteggiamento impeccabile da parte di Balo, che non dovrà sgarrare per tornare a rientrare nei piani del suo ex mentore Roberto Mancini.