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Badu racconta il suo dramma: “Non riuscivo a respirare, avevo un coagulo di sangue nei polmoni”

Il centrocampista del Verona in una lunga intervista ha parlato degli ultimi mesi della sua vita che sono stati complicatissimi: “Gli ultimi sono stati gli anni più complicati della mia vita. Nel mese di agosto ho rischiato di morire, e poche settimane fa mia sorella è stata uccisa, e il suo assassino è ancora libero”.
A cura di Alessio Morra
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Emmanuel Badu è un calciatore molto conosciuto in Italia, ha sviluppato gran parte della sua carriera in Serie A. La scorsa estate il calciatore ghanese ha rischiato la vita, si è ripreso ed ha giocato anche alcune partite. Ora sta vivendo la sua quarantena che è stata segnata da una notizia tremenda, perché sua sorella è stata uccisa.

Badu, sono quasi morto ad agosto

Ha rilasciato un'intervista alla ‘BBC' Emmanuel Badu, che da tempo è casa e che ha raccontato per la prima volta esattamente così gli è successo qualche mese fa, in una notte estiva in cui ha rischiato seriamente di perdere la vita. L'intervento del medico e del fisioterapista del Verona sono stati decisivi:

Tutto è accaduto di notte, faticavo a respirare. Pensavo fosse stanchezza, la mattina mi hanno dato degli antidolorifici ma la sera dopo è stato anche peggio. Alle 2 ho chiamato il dottore che era sveglio e mi ha mandato il fisioterapista, che era più vicino a me, stavo per morire, non respiravo. Lui mi ha detto che dovevamo andare in ospedale. Alla fine ho scoperto che avevo un coagulo di sangue nei polmoni. Ho dovuto smettere di giocare per 3-4 mesi ma ora sono in piedi. Senza il loro aiuto sarebbe stato un disastro. 

La sorella di Badu è stata uccisa

Badu si è pian piano ripreso, ma poi ha avuto un'altra tremenda mazzata quando ha saputo che la sorella era stata uccisa, e l'assassino è ancora a piede libero.

Mia sorella è stata uccisa poche settimane fa. L’assassino è ancora in fuga, c’è un criminale libero perché il virus rallenta tutto.

La vita di Badu ai tempi del Coronavirus

Il centrocampista ghanese vive da solo a Verona, tutto è diventato complicato. Badu ha dovuto affrontare un lungo isolamento, in cui sono sempre stati in contatti con lui il tecnico Juric, il team manager e il presidente Setti:

Io vivo da solo qui a Verona. Il mio allenatore mi chiama tutti i giorni, così come il team manager ed il presidente. Sono tutti meravigliosi. Sono stato in una stanza per 34 giorni e non ho potuto vedere cosa è successo a mia sorella I primi 18 giorni eravamo in isolamento perché avevamo giocato contro la Sampdoria, poi ho iniziato a uscire solo per andare a comprare il cibo. L’importante ora è salvarsi da questo virus, poi vedremo quando potremo tornare a giocare.

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