“Autobus non autorizzato, Bonucci e Chiellini determinati a sfilare”: il Prefetto di Roma all’attacco
Diventa un caso l'autobus scoperto che martedì ha portato i giocatori dell'Italia campione d'Europa per le vie di Roma dopo la visita al Quirinale, dove hanno incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e quella a Palazzo Chigi, dove li attendeva il Premier Mario Draghi. Due appuntamenti di grande impatto emotivo e sentimento di unità nazionale, turbati dalle polemiche roventi su quella che è diventata a tutti gli effetti una parata trionfale.
Era chiaro infatti che la sfilata della Nazionale azzurra su un pullman scoperto avrebbe catalizzato la calca di migliaia di tifosi – oltre a bloccare il traffico, come accaduto – una circostanza che aveva fatto propendere le autorità competenti a negare il permesso per utilizzare il mezzo in questione, spostandosi invece con un bus coperto, in base a considerazioni prundenziali in tempi di Covid ancora presente ed allarme sanitario tutt'altro che alle spalle.
Le denuncia del Prefetto di Roma Matteo Piantedosi sulle pagine del Corriere della Sera è tanto amara quanto circostanziata, con tanto di nomi e cognomi: "I patti non sono stati rispettati. La FIGC chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli. Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti".
"Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l'uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa", denuncia il Prefetto, che spiega come a quel punto fosse impossibile fermare la parata: "C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico".
Piantedosi spiega come "era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l'effettuazione di un giro su un autobus scoperto" e poi indica le due persone che hanno forzato la decisione delle autorità: "Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d'ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno a questa parte, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane".
Un tradimento dei patti che ha gelato i rapporti tra Prefettura e Federcalcio: "Se ho più sentito Gravina o qualcuno della FIGC? No, perché sono ancora amareggiato dalla mancanza di rispetto che c'è stata per il grande impegno della questura e di tutte le forze di polizia. Mi auguro che l'Italia l’anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: in quell'occasione tratteremo direttamente con i calciatori".