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“Autobus non autorizzato, Bonucci e Chiellini determinati a sfilare”: il Prefetto di Roma all’attacco

Scoppia la polemica sulla parata trionfale della Nazionale italiana su un autobus scoperto per le vie di Roma. Una sfilata che era stata vietata dalle autorità, come denuncia il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi che accusa i calciatori azzurri di aver forzato le disposizioni ricevute, tradendo i patti precedentemente presi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Diventa un caso l'autobus scoperto che martedì ha portato i giocatori dell'Italia campione d'Europa per le vie di Roma dopo la visita al Quirinale, dove hanno incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e quella a Palazzo Chigi, dove li attendeva il Premier Mario Draghi. Due appuntamenti di grande impatto emotivo e sentimento di unità nazionale, turbati dalle polemiche roventi su quella che è diventata a tutti gli effetti una parata trionfale.

Era chiaro infatti che la sfilata della Nazionale azzurra su un pullman scoperto avrebbe catalizzato la calca di migliaia di tifosi – oltre a bloccare il traffico, come accaduto – una circostanza che aveva fatto propendere le autorità competenti a negare il permesso per utilizzare il mezzo in questione, spostandosi invece con un bus coperto, in base a considerazioni prundenziali in tempi di Covid ancora presente ed allarme sanitario tutt'altro che alle spalle.

Le denuncia del Prefetto di Roma Matteo Piantedosi sulle pagine del Corriere della Sera è tanto amara quanto circostanziata, con tanto di nomi e cognomi: "I patti non sono stati rispettati. La FIGC chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli. Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti".

"Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l'uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa", denuncia il Prefetto, che spiega come a quel punto fosse impossibile fermare la parata: "C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico".

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Piantedosi spiega come "era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l'effettuazione di un giro su un autobus scoperto" e poi indica le due persone che hanno forzato la decisione delle autorità: "Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d'ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno a questa parte, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane".

Un tradimento dei patti che ha gelato i rapporti tra Prefettura e Federcalcio: "Se ho più sentito Gravina o qualcuno della FIGC? No, perché sono ancora amareggiato dalla mancanza di rispetto che c'è stata per il grande impegno della questura e di tutte le forze di polizia. Mi auguro che l'Italia l’anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: in quell'occasione tratteremo direttamente con i calciatori".

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