Ausilio: “Ci sono due titolari che per qualche allenatore non erano da Inter”. Chi sono
La cavalcata Scudetto dell'Inter raccontata da Piero Ausilio. Il direttore sportivo dell’Inter è stato tra i grandi artefici della rinascita nerazzurra insieme a Beppe Marotta arrivando avincere il tricolore e sfiorare la Champions persa solo in finale con il Manchester City. Piero Ausilio, si è concesso a una lunga intervista realizzata e divulgata sui canali di Libero e social di Fabrizio Biasin. Dall'abilità di riuscire a prendere Calhanoglu, Thuram e Mkhitaryan fino ad arrivare al fenomeno Dimarco capace di sorprendere tutti dopo anni in prestito.
"Qualcuno diceva che non era da Inter – ha spiegato – Anzi ci sono due titolari dell’Inter per cui qualche allenatore ci ha detto che non erano da Inter, neanche da farli entrare in spogliatoio. Non farò mai i nomi neanche sotto tortura ma sono cose che accadono spesso”. Ausilio non immaginava fosse così forte: "Se dico di sì dico una bugia… Il grande merito è stato quello di non aver mai mollato il calciatore neanche dopo 5 anni di prestito e diversi infortuni – spiega – Chi è stato veramente illuminato su di lui e ha visto cose che noi non avevamo visto, è stato Simone Inzaghi. Dopo tre allenamenti ha detto ‘questo da qui non si muove'”.
Le parole di Ausilio su Dimarco: "Ci dicevano che non poteva giocare all'Inter"
Auslio non parla di Antonio Conte e lo chiarisce poco dopo: "Ci sono allenatori che c'hanno detto che non poteva giocare nell'Inter, allenatori di squadre in cui Dimarco aveva giocato – aggiunge ancora a proposito del terzino mancino nerazzurro – Succede spesso che si fanno le telefonate agli allenatori, ai direttori sportivi delle squadre dove ci sono tuoi giocatori in prestito".
Dimarco ha vesto in passato le maglie di Ascoli, Empoli, Sion, Parma e Verona, difficile dunque capire quale degli allenatori che ha visto Dimarco da vicino possa aver pensato questo di lui. Ma di certo, dopo quanto visto in campo, si sbagliava di grosso. Sui social si consumano le supposizioni sull'altro calciatore che con Dimarco non era stato definito da Inter, qualcuno azzarda un nome: "L'altro è Darmian". Mistero invece sull'allenatore tra ipotesi e fantasie.
La verità di Ausilio su Lukaku: "Avremmo potuto allungare il contratto a Dzeko"
Oltre al discorso relativo all'esterno sinistro dei nerazzurri, Ausilio si sofferma poi su altre operazioni, come la famosa permanenza mancata di Lukaku: "L'unica ripercussione della scelta di Romelu è stata la situazione di Dzeko – spiega – Non volevamo si portassero via spazio e quindi abbiamo lasciato andare Dzeko. In modo onesto, senza quel problema di Lukaku avremmo allungato il contratto del bosniaco anche se Thuram sarebbe arrivato lo stesso". E poi su Calhanoglu, l'altro grande capolavoro a parametro zero: "L'abbiamo convinto con una sola telefonata, non abbiamo impiegato molto – ha aggiunto Ausilio – È stato il mister a convincerlo con quella chiamata".