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Aubameyang racconta della sua depressione: “Ho cominciato a bere molto quando ero all’Arsenal”

Un’intervista in cui racconta tutta la verità sull’addio all’Arsenal e sulla depressione: Aubameyang parla a cuore aperto delle difficoltà che ha vissuto.
A cura di Ada Cotugno
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Per la prima vota nella sua carriera Pierre-Emerick Aubameyang parla senza filtri, raccontando i momenti difficili in cui ha convissuto con la depressione: come tanti calciatori prima di lui, anche il gabonese ha vissuto periodi complicatissimi che hanno avuto riflesso anche sulla sua professione e sul suo atteggiamento in campo.

L'attaccante del Marsiglia ne ha parlato al canale Youtube Colinterview, durante una trasmissione in cui ha deciso di raccontare tutta la verità. Tutto è cominciato negli ultimi mesi trascorsi all'Arsenal, dove ha giocato dal 2018 al 2022: la sua avventura è stata caratterizzata da tanti alti e bassi e da tanti momenti di tensione con l'allenatore che spesso ha dovuto utilizzare il pugno duro per rimetterlo in riga e con il quale erano nati anche numerosi scontri.

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Aubameyang parla della depressione

L'attaccante ha deciso di non nascondersi, affrontando subito il problema: "Sono sicuro di essere depresso. Ci sono atteggiamenti molto diversi dalla vita quotidiana. Ad esempio, ho iniziato a bere molto". L'alcol non è stato l'unico campanello d'allarme per lui che ha vissuto un disagio molto prolungato, nato negli ultimi mesi trascorsi in Premier League con la maglia dell'Arsenal.

Aubameyang non scende nei dettagli e non chiarisce neanche quale sia stato il fattore scatenante della sua depressione che gli è piombata addosso all'improvviso: "È stato un periodo pesante, difficile. È iniziato poco prima che fossi licenziato dall'Arsenal. Quindi sì, è stata depressione, penso fosse legata ai miei genitori. Sono cose che colpiscono un uomo, è normale".

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L'ancora di salvezza del Marsiglia

Aubameyang ha un piccolo rammarico, ossia quello di non aver affrontato la depressione parlandone con un professionista, ma ci tiene a sensibilizzare le persone su questo argomento: "Spesso diciamo che dobbiamo parlarne. Non c'è vergogna in questo. Anche se non l'ho fatto, so che può davvero aiutare. Le persone hanno bisogno di aprirsi al riguardo. Se l'avessi fatto, penso che mi avrebbe fatto bene".

A permettergli di andare avanti c'è stata la chiamata del Marsiglia che gli ha permesso di tornare a essere protagonista. Questa stagione per lui è stata molto positiva: "Avevo bisogno di un po' di energia, di riscoprire la gioia di vincere una partita in casa. A Marsiglia non avrei potuto passare un momento migliore".

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