Attivata la piattaforma anti pezzotto per le partite di Serie A: come funziona e cosa non convince
Nella 23ª giornata di Serie A 2023-2024 fa il suo debutto ufficiale Piracy Shield, la nuova piattaforma innovativa che blocca in tempo reale gli streaming illegali delle partite di calcio del massimo campionato italiano e di altri eventi sportivi. La tecnologia, testata durante lo scorso Juventus-Napoli, è infatti entrata ufficialmente in funzione dall'1 febbraio 2024 e dunque inizierà da subito a bloccare in maniera rapida gli eventi trasmessi online illegalmente.
Cos'è e come funziona Piracy Shield: la piattaforma che blocca in trenta minuti gli streaming illegali
Una nuova arma nella lotta alla pirateria dunque a tutela di chi detiene il diritto d'autore o di trasmissione di contenuti. Una piattaforma dal funzionamento semplice che dovrebbe portare all'oscuramento quasi immediato dello streaming illegale. Nel caso delle partite della Serie A, Piracy Shield accoglie infatti le segnalazioni fatte dai titolari dei diritti TV (DAZN e, per alcune gare, in coesclusiva anche Sky) passandole direttamente agli Internet Service Provider (coloro che forniscono le connessioni che utilizziamo nelle nostre case) che entro un massimo di 30 minuti oscurano il sito pirata. Chi sta guardando illegalmente il match verrà reindirizzato su una pagina dell'Agcom (l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) sulla quale apparirà la scritta: "Il sito in oggetto è illecito ed è stato sottoposto a blocco da parte dell'autorità".
Cosa rischia chi offre il servizio illegale e chi utilizza il ‘pezzotto'
Cosa rischia chi fornisce il servizio di streaming illegale delle partite di Serie A? Una multa fino a 15mila euro e una condanna penale che può andare da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni di reclusione come stabilisce la legge ‘anti pezzotto' 93/2023 entrata in vigore la scorsa estate. A rischiare una pesante sanzione è anche l'utente che usufruisce dello streaming illegale: per gli spettatori, infatti, sono previste delle multe che, a seconda della quantità di materiale protetto da diritti TV di cui ha usufruito, possono arrivare fino a 5mila euro.
Cosa non convince della nuova piattaforma contro la pirateria
In attesa di vedere quale sarà il reale impatto di Piracy Shield sulla pirateria che danneggia l’industria della cultura, dello sport e dello spettacolo, nel suo funzionamento c'è apparentemente già qualcosa che non convince, soprattutto per ciò che concerne proprio la tempestività d'intervento durante gli eventi sportivi live, comprese dunque le gare della Serie A. Il fatto che debba essere il titolare dei diritti TV ad individuare e segnalare i siti che trasmettono illegalmente il loro contenuto, allunga sensibilmente i tempi, dato che, oltre all'attenta attività di monitoraggio ha l'onere di produrre una dettagliata documentazione riguardo all'attività illegale del sito oggetto della segnalazione. Attività che richiedono personale specializzato e una notevole quantità di tempo: dettaglio non di poco conto se si considera che la trasmissione di una partita di calcio dura poco più di cento minuti (compreso l'intervallo).