Atsu sepolto con centinaia di persone sotto un palazzo raso al suolo: in azione telecamere termiche
Col passare delle ore si affievoliscono sempre di più le speranze di trovare vivo Christian Atsu, il 31enne centrocampista ghanese ex Porto, Chelsea e Newcastle che è rimasto sepolto dal crollo del palazzo dove si trovava al momento del fortissimo terremoto che ha devastato Turchia e Siria nella notte tra domenica e lunedì. Il suo destino tragico è il medesimo di altre migliaia di persone tuttora disperse – in aggiunta al conto dei morti che sfiora i 20mila – in uno scenario che si presenta apocalittico nelle zone colpite, con ritardi nei soccorsi che non agevolano la ricerca e la messa in salvo dei sopravvissuti.
Atsu ha alle spalle una carriera di successo che lo ha visto indossare per 65 volte la maglia della nazionale ghanese, partecipando a un Mondiale e arrivando secondo in un'edizione della Coppa d'Africa, ma in questo momento è solo uno dei tanti per i quali il confine tra vita e morte è indistinguibile, tra le macerie del residence di 12 piani in cui alloggiava ad Antiochia, città della regione di Hatay che è stata tra le più colpite dal sisma. Il calciatore, che milita nell'Hatayspor, club della massima divisione turca, è stato protagonista di un drammatico balletto di voci nelle ultime ore: dato due giorni fa per salvato e portato in ospedale in buone condizioni, ieri è stato nuovamente dichiarato disperso dal suo club.
La notizia infatti non ha superato la verifica della ricerca in ospedale, dove Atsu non è stato trovato, al pari del Ds della squadra, Taner Savut: entrambi sono ancora sotto le macerie. "La situazione rimane la stessa, Christian Atsu è ancora da trovare. A meno che non veda Christian o parli con lui, non ho ulteriori aggiornamenti", ha twittato stamattina il suo agente.
Le immagini che dall'alto riprendono quel che resta del Rönesans Residence, completamente raso al suolo, sono impressionanti: si tratta di un palazzo di 12 piani e 250 appartamenti, dove prima del terremoto vivevano un migliaio di persone. Centinaia di loro sono ancora sepolte e la speranza di estrarne qualcuna viva esiste ancora, visto che secondo le testimonianze si sentirebbero delle voci provenienti dalle macerie, in particolare dal parcheggio.
Nella ricerca di possibili superstiti vengono utilizzate anche telecamere termiche: da un video si vedono segnali di corpi ancora caldi, segnale che le persone in questione sono tuttora vive. Ma una voce avverte: "Stanno per morire, la loro temperatura corporea è scesa molto". La carenza dei soccorsi (servirebbero gru o mezzi simili, ma manca qualsiasi tipo di attrezzatura pesante) ha fatto sollevare disperate richieste di aiuto via social, proprio perché si ritiene che sotto l'edificio siano rimaste sepolte centinaia di persone.
Il residence crollato era uno degli edifici maggiormente di lusso della zona, di recente costruzione essendo stato completato nel 2013. È caduto verso l'area in cui si trovava la piscina, danneggiando un altro edificio.
Vi alloggiavano anche altri calciatori dell'Hatayspor, il cui destino è stato deciso dalla sorte in maniera diversa rispetto ad Atsu. È il caso di Kaan Kanak, 32enne difensore che si è salvato perché dopo la partita di domenica scorsa, vinta sul Kasimpasa grazie ad un gol segnato al 97′ proprio da Atsu, si è trattenuto presso le strutture del club per ricevere dei trattamenti, non tornando a pernottare al residence. Tempo poche ore e il palazzo sarebbe stato spazzato via assieme a tante vite. La speranza che qualcuno si sia salvato resiste: poco fa è stata estratta viva una donna di 42 anni.