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Terremoto in Turchia e Siria

Atsu precipitato dal 9° piano durante il terremoto, come è riuscito a restare vivo: il racconto dell’agente è da brividi

La storia incredibile del calciatore nelle parole del suo procuratore: “Era rientrato a casa alle 4 del mattino dopo una partita a poker coi compagni di squadra, ho sperato che il sisma non avesse sorpreso nel sonno”.
A cura di Maurizio De Santis
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Christian Atsu è stato tratto in salvo ed è attualmente ricoverato per le ferite riportate.
Christian Atsu è stato tratto in salvo ed è attualmente ricoverato per le ferite riportate.
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Christian Atsu è ricoverato in ospedale, ha riportato ferite multiple ed è ancora sotto shock. Il calciatore del Malatyaspor è stato estratto vivo dalle macerie di un palazzo di 11 piani nel quale abitava. È salvo, ce l'ha fatta. Chiedersi come sia riuscito a non morire sotto quella coltre di cemento armato dopo il crollo lo accompagnerà per tutto il resto della vita.

I soccorritori avevano udito la sua voce fioca che proveniva da lì sotto: in quei momenti il silenzio di chi arriva sul posto è d'oro e muoversi con cautela, leggeri come una piuma, spostando un pezzo alla volta per cercare una via di fuga sicura, può essere decisivo per aiutare chi è ancora intrappolato. Quei rumori inizialmente impercettibili hanno fatto da guida per orientarsi nella massa di laterizi, una luce in mezzo al buio è stata la fine dell'incubo per il giocatore 31enne che fino a qualche ora prima aveva festeggiato per una rete decisiva in campionato.

Il calciatore, Atsu, estratto vivo dalle macerie del palazzo in cui abitava.
Il calciatore, Atsu, estratto vivo dalle macerie del palazzo in cui abitava.

Il racconto di quei momenti è incredibile, descrive più tante parole la caducità della vita: un attimo prima hai il sorriso stampato sul viso, un attimo dopo ti ritrovi con un blocco di pavimento a pochi centimetri dal muso e credi che tutto finirà lì, in quel modo così orribile. Atsu aveva giocato a poker assieme ad alcuni compagni di squadra fino alle 3.30 del mattino: grazie a un paio di giorni di riposo concessi dal tecnico potevano anche permettersi quel piccolo strappo. Era rientrato nel suo appartamento localizzato al 9° piano intorno alle 4, venti minuti dopo il terremoto ha squassato la terra e l'inferno ha spalancato le fauci per inghiottire ogni cosa.

"Ho ricevuto una chiamata da un funzionario del club alle 5 del mattino – ha ammesso l'agente del calciatore, Nana Sechere a The Mirror -. Mi chiedeva se fossi riuscito a mettermi in contatto con Christian". La parte successiva della telefonata gli ha gelato il sangue nelle vene. "Mi hanno informato su quello che era successo: il suo edificio era completamente distrutto e non riuscivano a parlare con lui. Ho sperato che al momento del sisma fosse ancora sveglio… che non fosse stato colto nel sonno".

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Sono state ore di angoscia, dolore e disperazione. "Dopo un po' mi hanno spiegato che lo avevano ritrovato, era in ospedale e che le sue condizioni cliniche erano stabili. Non ha con sé il telefono – ha concluso il procuratore – e non riesce a ricordare i suoi numeri a memoria. Appena possibile, gli parlerò".

Il bilancio del cataclisma che ha interessato la Turchia e la Siria parla di quasi diecimila persone morte. Secondo i dati ufficiali, in Turchia sono stati estratti dalle rovine 6.957 corpi, mentre in Siria si contano 2.547 vittime.

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