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Atletico-Real Madrid da ripetere per “errore tecnico” sul rigore di Alvarez: perché non può succedere

In Spagna circola un’interpretazione cavillosa del regolamento per effetto della quale si parla di “chiara ed evidente violazione” delle norme da parte del direttore di gara, tale da avere un’influenza decisiva sul risultato finale della partita.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ipotesi di presentare un ricorso per impugnare l'annullamento del calcio di rigore di Julian Alvarez è idea che l'Atletico Madrid ha accarezzato. Perdere una partita in quel modo contro il Real Madrid e la qualificazione ai quarti di Champions è dura da digerire. La questione ruota intorno al doppio tocco dell'attaccante al momento della battuta: scivola sul piede destro, calcia di sinistro ma la palla tocca anche l'altro arto. Una situazione considerata irregolare dal regolamento e per effetto della quale il Var ha deciso di non convalidare la rete segnata dall'argentino. Un episodio che ha scatenato le proteste accese dei colchoneros (indicativo al riguardo, lo sfogo di Simeone in conferenza stampa), spinto la Uefa a mostrare il video che ribadisce l'anomalia vietata e l'arbitro Marciniak a uscire allo scoperto sostenendo che in realtà lui s'era accorto subito del rimpallo ma atteso solo per avere il conforto della tecnologia.

Perché l'Atletico sa che non può presentare ricorso

Finita? Sì, non perché sull'altra sponda del Manzanarre la delusione sia passata. Si tratta solo di mera accettazione mista a rassegnazione considerato che anche presentare un ricorso è impossibile sia perché sono scaduti i termini (una contestazione formale deve essere presentata entro le prime 24 ore successive alla partita), sia per una questione interpretativa che non dà certezze, sia perché dimostrare che per un "errore tecnico" c'è stata una "chiara ed evidente violazione" delle norme da parte del direttore di gara, tale da avere un'influenza decisiva sul risultato finale della partita, è materia ostica.

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La questione interpretativa dell'articolo 14 Ifab sul rigore

Eppure, per i più tenaci assertori, un piccolissimo spiraglio c'è ed è legato – secondo quanto riportato dai media iberici – a un'interpretazione letterale e tecnica dell'articolo 14 dell'Ifab (quello sulcalcio di rigore) che potrebbe mettere il club nella condizione di impugnare il penalty e chiedere almeno che la partita riprenda proprio dal tiro dal dischetto di Alvarez

Il nocciolo della questione, secondo l'Atletico, è che nessuna delle immagini pubblicate dimostra con chiarezza il doppio tocco da parte dei Alvarez mettendo di fatto fuori causa anche l'intervento del Var. A questa considerazione va aggiunto il riferimento all'estratto della regola ("la palla è ritenuta in gioco quando viene colpita e si muove in modo netto"). "In nessun punto del regolamento IFAB è specificato che un giocatore non può toccare la palla due volte. L'articolo stabilisce che il rigorista non può giocare la palla una seconda volta finché questa non è stata toccata da un altro giocatore. Non è specificato che il giocatore che esegue il rigore non può toccare la palla due volte".

Altro punto da dirimere: quando si considera giocata la palla? "Nel paragrafo precedente dello stesso articolo è indicato che la palla sarà in gioco quando verrà colpita e si muoverà in modo netto. Nel caso di Alavarez non si muove in modo netto, il tocco è minuscolo. Ecco perché la regola è stata applicata in maniera errata".

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