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Atalanta, quattro tiri in porta e due gol. Napoli furioso, ma dov’è la difesa?

Due i rimpianti del Napoli. L’errore di Meret sul primo gol, e il ritardo di Koulibaly che non mette Ilicic in fuorigioco sul secondo. L’azione però nasce da un rigore non dato su Llorente. Si fa male Allan. Di Lorenzo alto è il jolly di Ancelotti, che mette in difficoltà costante l’Atalanta che però vola in contropiede.
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Un errore di Meret, una svista di Koulibaly che sale non a tempo e non mette in fuorigioco Ilicic. Il Napoli, che davanti mostra un gran calcio, esce dal big match del San Paolo contro l'Atalanta con un punto e tanti rimpianti. Ancelotti piazza Di Lorenzo molto alto, e sul settore di destra dell'attacco costruisce un vantaggio competitivo evidente ma non sfruttato appieno. L'Atalanta tira in porta quattro volte, segna due gol e al Napoli resta una serata incompiuta, nonostante il doppio dei tiri in porta, e il timore per l'infortunio di Allan.

Napoli aggressivo, Di Lorenzo jolly di Ancelotti

Ancelotti adatta Luperto a sinistra in difesa, dunque ancora panchina per Ghoulam. Gasperini tiene fuori Muriel, un gol ogni 42 minuti. Coppia d'attacco Gomez-Ilicic con Pasalic come trequartista con Malinovskyi in panchina. Ancelotti conferma la coppia d'attacco Lozano-Milik, che segnerà il suo quarto gol in stagione.

Il Napoli parte molto aggressivo e nei primi due minuti va al tiro già in un paio di occasioni, e la terza viene cancellata per fuorigioco. Alterna tiratore e stile di rifinitura, ma una costante si mostra da subito come elemento chiave: Di Lorenzo gioca quasi come ala aggiunta per dare ampiezza e opzioni davanti. Davanti, il Napoli punta a portare i difensori dell'Atalanta fuori posizione, cerca di impedire ai nerazzurri, che pure sono abituati a pressare sull'uomo e a confidare sulle capacità di leggere le singole situazioni di gioco, di aumentare la densità nella zona della palla. Perché il dribbling in campo aperto è una delle armi più efficaci per mettere in difficoltà la squadra di Gasperini.

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Zielinski per Allan, Napoli superiore tra le linee

L'Atalanta pressa con decisione dal centrocampo in su, recupera palla e verticalizza velocemente per sbilanciare la difesa, mandare gli attaccanti nello spazio e sorprendere gli avversari in transizione. Hamsik, presente in tribuna, assiste a una partita che si avvia a ritmi alti, e non c'è da stupirsi. L'Atalanta è infatti una delle squadre che porta il pressing più efficace in Serie A. Il Napoli perde subito Allan, che si fa male al ginocchio destro nel tentativo di chiudere su Gosens e viene portato fuori a braccia. Entra Zielinski, nel centrocampo del Napoli aumenta la concentrazione di qualità nel palleggio ma esce un uomo di equilibrio e quantità senza effettivi sostituti nella rosa.

L'ingresso di Zielinski permette al Napoli di portare più uomini nella trequarti offensiva. Gli inserimenti con e senza palla, viste le caratteristiche dei singoli, tolgono punti di riferimento alla difesa dell'Atalanta che si trova parecchio in difficoltà nell'uno contro uno.

Le posizioni medie dopo mezz'ora. Il Napoli (celeste) è più coperto a sinistra. Evidenti le cause delle difficoltà di Gosens e Palomino, in sistematica inferiorità numerica
Le posizioni medie dopo mezz'ora. Il Napoli (celeste) è più coperto a sinistra. Evidenti le cause delle difficoltà di Gosens e Palomino, in sistematica inferiorità numerica

Ilicic regista aggiunto, il Napoli non difende il vantaggio

L'azione del gol del vantaggio, che parte dall'apertura di Insigne per Callejon, testimonia la fatica dei tre centrali di Gasperini nel coprire il campo in orizzontale. E' proprio la zona di destra dell'attacco azzurro che esacerba l'affanno di Gosens, che ogni volta ha di fronte una scelta con tanto da perdere: stringere su Callejon e lasciare spazio libero a Di Lorenzo, o temporeggiare e rischiare di essere preso alle spalle?

Gli interventi difensivi dell'Atalanta nei primi 40 minuti. Nella zona di Callejon e Di Lorenzo, l'Atalanta non riesce a recuperare il pallone
Gli interventi difensivi dell'Atalanta nei primi 40 minuti. Nella zona di Callejon e Di Lorenzo, l'Atalanta non riesce a recuperare il pallone

Il Napoli palla al piede non rallenta, il supporto dei centrocampisti nerazzurri non fa in tempo ad arrivare. E se l'Atalanta non accorcia fra le linee, si elevano Insigne e Lozano che negli spazi di mezzo sfidano gli avversari in velocità. In queste situazioni i difensori, se non hanno modo di anticipare e chiudere la linea di passaggio, sono costretti a reagire alle mosse degli avversari, e questo vuol dire partire con un tempo di gioco di ritardo. Vuol dire scoprirsi dietro e rischiare: Milik per poco non raddoppia, prende il palo di testa a trenta centimetri dalla porta.

La velocità del Napoli preoccupa l'Atalanta, che viene facilmente sbilanciata e fatica anche a gestire l'avvio della manovra dopo il recupero del pallone. Ilicic e Pasalic giocano di frequente spalle alla porta, non attaccano la profondità. Però lo sloveno porta fuori posizione Koulibaly nell'azione del pareggio dell'Atalanta, che "buca" la difesa di Ancelotti grazie all'inserimento di Freuler sul lato forte e a un clamoroso errore individuale di Meret.

Il primo tempo di Ilicic e Lozano: il messicano può giocare più avanzato, lo sloveno deve abbassarsi a centrocampo
Il primo tempo di Ilicic e Lozano: il messicano può giocare più avanzato, lo sloveno deve abbassarsi a centrocampo

Secondo tempo, cambia lo scenario

Nel secondo tempo, il Napoli gioca con meno sicurezza, con un'inferiore fluidità. Anche Gomez, come Ilicic viene a prendersi palla più dietro, a centrocampo, e vede più campo. Concatena i passaggi che arrivano da dietro con gli inserimenti degli esterni e degli attaccanti, il gioco dei bergamaschi scorre  con passaggi orientati, Pasalic ne beneficia e con un destro a giro sfiora il palo. Emerge, con i ritmi più bassi, lo squilibrio nel centrocampo del Napoli che si è creato dopo l'uscita di Allan. Il possesso a ritmo meno forsennato, infatti, consente all'Atalanta di chiudere le linee di passaggio, di posizionarsi con più equilibrio a protezione dell'area. A quel punto, il Napoli alza il baricentro, porta più uomini sopra la palla ma la quantità non sempre si trasforma in qualità e le combinazioni per prendere gli avversari alle spalle latitano.

Ancelotti allora toglie Lozano, che dopo i primi venti minuti da valore aggiunto si è un po' spento, per Mertens. La prima giocata del belga è una perla che Insigne non valorizza.

Milik, con i suoi movimenti anche fuori linea, aumenta i gradi di libertà di Insigne a sinistra
Milik, con i suoi movimenti anche fuori linea, aumenta i gradi di libertà di Insigne a sinistra

Gasperini fa entrare Kjaer al posto di Djimsiti, rimproverato perché non scalava su Milik come avrebbe voluto il tecnico. Non che il cambio migliori la situazione. Perché Fabian Ruiz si prende la scena, traccia il corridoio per il polacco alle spalle della difesa. Il resto lo fa Milik che salta anche Gollini e riporta avanti il Napoli.

L'Atalanta si scopre tra difesa e centrocampo, Stavolta Insigne inventa per Ruiz, che ne intuisce le intenzioni, prende in controtempo la difesa che tenta invano di intercettare il passaggio e per poco non chiude la partita. Gasperini a questo punto, manca un quarto d'ora abbondante alla fine della partita, schiera anche Muriel per Gomez.

Il finale lascia al Napoli solo la rabbia per due punti persi e per una decisione arbitrale decisamente criticabile. Agli azzurri manca un rigore, Kjaer va deciso sull'uomo su Llorente che prende posizione in area: l'arbitro fa giocare, per il VAR non c'è chiaro errore. L'azione prosegue e sul taglio per Ilicic l'errore decisivo è di Koulibaly che sbaglia i tempi per alzare la linea del fuorigioco. Non si gioca per una decina di minuti tra proteste e silent check. L'arbitro espelle Ancelotti.

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