Atalanta-Juventus, le pagelle sul risultato di 1-3
La Juventus strappa in extremis il successo ai danni dell’Atalanta con la doppietta di uno dei suoi tanti campioni in rosa: Higuain. Che, all’82, dopo il pari di pochi minuti prima, ribalta gli orobici che, prima dell’uno-due dell’argentino, stavano legittimando il successo per gioco, intensità e voglia. Eppure, i fenomeni bianconeri, a cui si aggiunge Dybala, che sigla il punto esclamativo, alla distanza, fanno la differenza con la Joya e lo stesso Pipita, abili a riscattare una prestazione, corale, davvero poco brillante. Al cospetto di una formazione, quella orobica che, pur priva di Ilicic, Malinovski e Zapata, riesce comunque a complicare la vita ai campioni d’Italia. Qui, al termine del primo anticipo di questo 13esimo turno, ecco duelli individuali e di squadra fra Atalanta e Juventus.
Gomez show, Gosens fa gol. Hateboer attacca bene sulla destra
Buona prova per Gomez a cui, per via delle assenze davanti, viene demandato un carico di lavoro maggiore. In sede di costruzione, di ispirazione delle trame bergamasche per tentare di scalfire la robusta retroguardia della Juventus. Il Papu, al solito, risponde presente. E, complice la sosta per le nazionali, ed i tanti allenamenti nelle gambe, si mostra da subito ispirato. Facendo male da seconda punta intelligente abile cioè ad allargarsi sulla sinistra, portando fuori dalla sua posizione il predetto Khedira, e a giocare alle spalle di Cuadrado, costretto alla difensiva e ad occuparsi spesso dell’argentino.
Ma anche del tedesco Gosens che ara con continuità la fascia di competenza, crossa al centro con grande precisione, lotta con aggressività e forza muscolare per poi trovare il gol di testa, al 56’, su perfetto cross del redivivo Barrow. Hateboer, dall’altro lato, si mostra utile nel tenere bene il duello con De Sciglio e nel proporsi con costanza sulla parte destra dell’attacco dei padroni di casa.
Higuain fa la differenza e ribalta l’Atalanta
Prima in girata mancina, poi, con un comodo tap-in al centro dell’area. Higuain fa molto male agli avversari. Peraltro, una delle vittime preferite dell’ex Chelsea con 11 centri ai danni dei nerazzurri. Insomma, la copertina della gara è tutta sua, per un pupillo di Sarri che salva il suo allenatore dopo 70 minuti, quelli della Juventus, nettamente al di sotto delle potenzialità dei campioni d’Italia. Un po’ troppo molli e, forse, stanchi dai mille viaggi dei propri nazionali e da un calendario sempre fittissimo per gli elementi della sua rosa. Il Pipita però paga la cauzione per tutti e trova le reti numero 3 e 4 della sua Serie A.
Male Barrow ma poi si riscatta. Dybala cambia la partita
Muriel recuperato va in panchina, Zapata, invece, non figura nemmeno nel novero dei convocati. Motivo per cui Gasp decide di affidarsi a Barrow che, però, confermando un avvio di stagione non all’altezza delle sue potenzialità, fallisce l’occasione di quest’oggi. E, pure, il penalty che avrebbe potuto cambiare le sorti del match colpendo una traversa che abbatte la sua verve e la sua tenuta piscologica. Da lì in avanti, difatti, la sua è una partita spesso in salita e che fa fatica a decollare. Se si eccettua l’ultima giocata, prima di uscire per Muriel, decisiva per Gosens. Con il #99 che punta la difesa bianconera, si allarga sulla destra per poi mettere la palla in mezzo con estrema qualità per il punto del vantaggio atalantino. Stessa parabola per la Joya Dybala che si mostra incapace di caricarsi sulle spalle l’attacco, cancellare l’assenza di Cristiano Ronaldo e far brillare il suo talento. Che si vede solo in parte in avvio e poi, con grande evidenza, nel finale. Quando il #10 bianconero carica a testa bassa, punta senza soluzione di continuità i difensori avversari prima di ispirare in qualche modo il pari di Higuain, che trova l’1-1 con una splendida girata mancina dal limite dell’area proprio su ennesimo tentativo dell’ex Palermo. Che, se non altro, nella ripresa, abbandona il fioretto per la sciabola dando la scossa ai suoi per poi venire fuori, nel finale, prendendosi il proscenio e regalandosi anche il gol del 3-1: un golazo tutto mancino che beffa Gollini.
Pasalic e De Roon fanno legna, Khedira e Bentancur poco
A centrocampo, il gioco delle due squadre è differente. Da una parte, ci sono due mediani che fanno legna in mezzo al campo (Freuler e De Roon), dall’altra, due interpreti che sono costretti ad interpretare al meglio le due fasi (Khedira e Bentancur). Ma nella selva di gambe, nella densità del centro del terreno di gioco, Pasalic e De Roon si disimpegnano con grande intelligenza. Il croato, sopperendo al meglio alle assenze per squalifica di Malinovski e Ilicic a sostegno delle punte, l’olandese, recuperando la sfera e poi rilanciando il gioco dei suoi. Al cospetto di un Bentancur mediocre, o che almeno poteva fare meglio, e di un Khedira che, oltre a concedere il discusso penalty poi sbagliato da Barrow, pare piuttosto fuori dagli schemi e disorientato dalle sortite laterali del duo Gosens–Gomez.
De Ligt gioca alla grande, Toloi in scia
In un pomeriggio che somiglia più ad una corsa sulle montagne russe per i bianconeri, si ritaglia uno spazio nel novero delle note positive (e coerenti) l’olandese De Ligt. Che mette insieme la sua miglior partita italiana, salva in più occasioni sugli avanti avversari, chiude con precisione, anticipa e ci mette il fisico quando c’è da farlo. Non disdegnando buone geometrie, arretrate, quando la Juve prova ad impostare. Al netto dell’aggressività rivale. Per una prestazione di livello, come quella del suo avversario Toloi. Che nelle fila dell’Atalanta è il valore aggiunto per la sua buona difesa. Perché se Djimsiti e Palomino si dedicano esclusivamente a non prenderle, Toloi avanza anche in avanti supportando al meglio le azioni orobiche.
Tabellino e voti
Atalanta (3-4-1-2) #95 Gollini 6-; #2 Toloi 6.5, #19 Djimsiti 6+, #6 Palomino 6+; #33 Hateboer 6.5, #15 de Roon 6.5, #11 Freuler 6 (Dal 86’ Traoré s.v.), #8 Gosens 7 (Dal 71’ Castagne 5.5); #88 Pasalic 6.5; #10 Gomez 6.5, #99 Barrow 6 (Dal 57’ Muriel 5). A disposizione: #57 Sportiello, #31 Rossi; #5 Masiello, #4 Kjaer, #41 Ibanez, #13 Arana; #90 Colley, #20 Da Riva, #21 Castagne; #17 Piccoli, #79 Traoré, #9 Muriel. Allenatore Gian Piero Gasperini 6.5
Juventus (4-3-1-2) #1 Szczesny 6; #16 Cuadrado 6.5, #19 Bonucci 6, #4 De Ligt 7, #2 De Sciglio 5.5; #30 Bentancur 5.5 (Dal 58’ Douglas Costa 6), #5 Pjanic 5.5, #6 Khedira 5+ (Dal 70’ Emre Can 5.5); #33 Bernardeschi s.v. (Dal 26’ Ramsey 5); #10 Dybala 7.5, #21 Higuain 7.5. A disposizione: #77 Buffon, #31 Pinsoglio; #13 Danilo, #24 Rugani, #28 Demiral; #8 Ramsey, #23 Emre Can, #14 Matuidi; #11 Douglas Costa. Allenatore Maurizio Sarri 6.5