Atalanta, il caso Sportiello: ancora positivo al covid-19 dopo il terzo tampone
Marco Sportiello è ancora positivo al covid-19. Il portiere dell'Atalanta s'è sottoposto al terzo controllo per verificare le proprie condizioni di salute e l'evoluzione del contagio dopo aver contratto il morbo circa un mese fa. L'ennesimo tampone ha dato ancora un esito poco felice per il calciatore che aveva ripetuto il test dopo che il secondo era stato negativo. Sembrava fosse finalmente guarito e carica virale del morbo scomparsa, invece gli è stata diagnosticata una recrudescenza del coronavirus.
Quali sono le sue condizioni di salute? L'estremo difensore dei nerazzurri sta bene (chiarisce Gazzetta) e, per adesso, null'altro può fare che restare in quarantena nella sua abitazione di Urgnano nell'attesa che l'infezione passi del tutto.
Il caso di Sportiello, però, sposta di nuovo i riflettori sui rischi per la salute e le precauzioni che il mondo del calcio – in particolare la Serie A – ha deciso si prendere per portare a termine la stagione. È questa la determinazione emersa da Consiglio e Assemblea di Lega (con l'unanimità dei club, nonostante posizioni divergenti) e dalla riunione tra il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, con i vertici della Figc.
Il numero uno della "dea" resta in isolamento ma cosa accadrebbe qualora se un giocatore venisse trovato positivo ad allenamenti ripresi o, addirittura, a campionato in corso? È questo il dubbio più forte che ha spinto lo stesso ministro Spadafora a prendere altro tempo sulla questione dei ritiri e della sedute di lavoro possibili a partire dal 4 maggio.
Si attende l'ok da parte del Governo, decisione che non potrà prescindere da una consulenza approfondita con il ministro della Salute e il Comitato tecnico/scientifico. "Nei prossimi giorni emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza", la chiosa di Spadafora con la possibilità che il ritorno in campo (almeno per gli allenamenti) venga differito a metà maggio.