Assist Mundial del presidente Fifa, Infantino: “L’Olimpico sia intitolato a Paolo Rossi”
Il Mondiale ogni due anni, un cavallo di battaglia al quale non intende rinunciare. La Coppa d'Africa che potrebbe essere messa in calendario in un altro periodo dell'anno. E una proposta: intitolare lo stadio Olimpico a Paolo Rossi. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, sceglie il Global Summit per toccare alcuni dei punti caldi di questi tempi: a cominciare dalla idea – mai abbandonata nemmeno dinanzi alle obiezioni sollevate dalla Uefa e dai club – di prevedere una Coppa del Mondo con cadenza biennale, convinto che i ricavi per il mondo del calcio possano essere addirittura raddoppiati.
Il riferimento a Pablito Mundial è un apostrofo rosa tra le parole che centellina per portare avanti il suo programma e raffreddare il clima incandescente che s'è creato anche per la pandemia. "Spero che lo stadio Olimpico venga intitolato a Paolo Rossi – ha ammesso Infantino -. Se lo merita, ancor più per quello che ha dato all'Italia come paese che non per la nazionale e per il calcio italiano". Come fai a non essere d'accordo dinanzi a un auspicio/proposta del genere?
Servirà ben altro, invece, per vincere le resistenze sulla tempistica e sulla possibile rivoluzione dei format dei campionati e degli altri tornei Uefa per l'ipotesi del Mondiale ogni due anni. Infantino lo definisce "fattibile, sia dal punto di vista sportivo sia economico". E lancia un amo, l'ennesimo quando aggiunge che "più soldi possono essere reinvestiti nello sviluppo del calcio in ogni parte del mondo". Aspettando Godot, sembra davvero difficile guardare a scenari così rosei all'orizzonte considerata (anche) la crisi scatenata dalla pandemia.
Altra pallina che scotta: la Coppa d'Africa che tra annunci di rinvio e pervicacia degli organizzatori nelle prossime ore vedrà chiaro il suo destino. Dal Camerun annunciano che si giocherà lo stesso, dall'Europa arrivano molte meno certezze al riguardo. Qual è la posizione della Fifa? La spiega Infantino e lascia intravedere uno spiraglio: "Fino a pochi anni fa, non importava a nessuno che si giocasse d'inverno. Ora, è diventato un problema perché molti giocatori africani giocano in grandi club, che li perdono in un momento clou della stagione". Come risolvere la questione? "Giocarla nella grande finestra internazionale di settembre anziché a gennaio o febbraio". Covid permettendo.