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Assemblea di Serie A, parte la proposta: “Tutte le partite alle 15 come ai vecchi tempi”

Nel corso di una recente assemblea di Serie A, un dirigente di un top club della massima serie l’ha buttata lì: “Perché non organizziamo una giornata vintage? Tutte le gare alle 15”. La risposta lo ha gelato.
A cura di Paolo Fiorenza
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Siete contro il calcio spezzatino e il logorio della vita moderna? Vi prende a tradimento la nostalgia canaglia della radiolina che raccontava le partite di Serie A tutte assieme la domenica alle 15? Non siete i soli. Evidentemente anche qualcuno in Lega è preso da questo struggimento, visto quello che è accaduto in una recente assemblea, allorquando un dirigente di un top club della massima serie l'ha buttata lì: "Perché non organizziamo una giornata vintage? Tutte le gare alle 15".

Sassuolo-Milan è stata l'unica partita dell'ultima giornata di Serie A che si è giocata domenica alle 15
Sassuolo-Milan è stata l'unica partita dell'ultima giornata di Serie A che si è giocata domenica alle 15

Una proposta tutta a tema nostalgia che prevedeva anche altro, quanto all'abbigliamento dei calciatori in campo: "Vecchie divise senza nomi e scarpini neri", oltre ad altri elementi attinti dagli anni '80. Insomma, si sarebbe trattato di un tuffo in un passato in cui tutto succedeva assieme e non c'era il tempo di tirare il respiro, in un passaggio da un campo all'altro per seguire azioni pericolose e gol.

Ovviamente in Lega Serie A si ragiona con una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio: un'operazione di questo tipo avrebbe potuto generare un interesse grande quanto gli annessi introiti. Se siete tra quelli che amate il calcio così com'è oggi, non preoccupatevi: non accadrà nulla di tutto questo, neanche per un fugace pomeriggio. La mozione dei sentimenti è stata infatti subito liquidata come irrealizzabile: "Idea bella ma non praticabile", ha risposto qualcuno.

È che i diversi spot lungo i quali è distribuito oggi il weekend di Serie A, dal venerdì fino al lunedì, sono troppo preziosi per le TV che hanno pagato profumatamente i diritti di trasmissione. Rinunciare ai relativi ascolti (e passaggi pubblicitari) anche solo per una giornata non è più possibile, con buona pace dei nostalgici.

Era il 29 agosto del 1993 quando Lazio e Foggia pareggiarono per 0-0 all'Olimpico, nel primo posticipo domenicale della storia della Serie A, trasmesso in diretta criptata dall'allora Tele+, progenitrice dell'attuale Sky. Il contratto stipulato tra l'emittente a pagamento e la Lega Calcio prevedeva un solo posticipo a turno per un triennio, con tutte le altre partite da giocarsi ancora la domenica pomeriggio allo stesso orario. Fu quello l'inizio del crollo di una diga che ha portato in 30 anni all'attuale spezzatino in cui le 10 gare della massima serie sono scaglionate in orari e giorni diversi. E indietro non si torna.

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