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Arriva una videochiamata a sorpresa, è Bellingham: fa felice il piccolo tifoso ricoverato in ospedale

Ad accogliere la richiesta del bimbo è stato Noah Ohio, calciatore olandese ed ex compagno di squadra dell’inglese. Ha esaudito la richiesta del piccolo durante una visita al Princess Maxima Center for Pediatric Oncology di Utrecht.
A cura di Maurizio De Santis
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Noah Ohio è stato compagno di squadra di Jude Bellingham. Dietro la bellissima sorpresa fatta a un piccolo paziente ricoverato in un ospedale pediatrico di Utrecht c'è la sua mano. Ha fatto di tutto perché il calciatore del Real Madrid e dell'Inghilterra impegnasse qualche minuto della sua giornata per una buona causa: fare felice (e c'è riuscito) il bimbo che desiderava salutarlo. La video-chiamata è stata molto toccante, l'emozione di quei momenti, il volto del ragazzino hanno fatto il paio con il buon cuore del giocatore che ha detto subito sì. Non c'era da pensarci su molto, alla luce della condizione in cui si trova quel giovanissimo tifoso olandese.

Ohio ha fatto da tramite. Tutto è iniziato in occasione della visita della nazionale "arancione" Under 21 al Princess Maxima Center for Pediatric Oncology. Quando ha saputo che il piccolo era un grande fan di Bellingham non ha dovuto fare altro che consultare la rubrica del suo telefono, mandare un messaggio, attendere la risposta e poi mettersi d'accordo perché quel regalo speciale fosse consegnato direttamente. Il bimbo lo ha "scartato" (metaforicamente) con grande enfasi, aveva la gioia dipinta su quel volto provato dalle cure a cui si sta sottoponendo. Lo scambio di battute è stato semplice ma commovente, impossibile restare insensibili dinanzi a certe situazioni. E in mente ti viene sempre la stessa domanda a cui non c'è risposta: perché proprio a un bambino deve capitare tutto questo?

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Il video che ha registrato la video-telefonata. La sequenza dura circa un minuto ed è stata condivisa sui social dall'account ufficiale della selezione olandese. Ohio arriva dinanzi al piccolo tifoso che gli fa una domanda semplice: vuole parlare con Bellingham. Gli dice di sì e che può provare a vedere se risponde. Prende il telefonino dalla tasca, cerca il numero e lo compone. Poco dopo, si avvicina al giovanissimo paziente e gli mostra il suo idolo. "Come stai?", dice il calciatore. "Io bene e tu?", la replica del ragazzino. La chiamata ha rappresentato un momento straordinario per il piccolo, perché a volta basta poco per portare un po' di luce in mezzo a tanto buio.

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