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Arrigo Sacchi sui Mondiali di Usa ’94: “Non ci fecero vincere, Berlusconi faceva paura”

Arrigo Sacchi racconta di essersi sottoposto a un’operazione al cuore e ribadisce la volontà di tornare ad allenare: “È un’ipotesi, una tentazione. E questa tentazione mi piace molto”. Il grande rimpianto è il Mondiale perso con l’Italia a USA ’94: “Non ci fecero vincere anche perché io avevo chiamato tanti calciatori del Milan, e Berlusconi faceva paura”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Arrigo Sacchi annuncia che vuole tornare in panchina a 78 anni, anzi no, poi rettifica e parla di "un equivoco", generato dal fatto di avere "semplicemente mandato un messaggio a Galliani nel quale gli ho detto che, se avesse bisogno di un aiuto per il Monza, io sarei disponibile. Ma non certo per fare l'allenatore. Non sono mica matto". E tuttavia c'è un'intervista molto articolata in cui sembra tutt'altro che un equivoco la sua volontà di tornare ad allenare, con tanto di dettagli sulle sue attuali condizioni psicofisiche, ‘rigenerate' da una recente operazione al cuore. Sacchi appare bello carico e quando gli si dice che serve parecchio coraggio per pensare di rimettersi in gioco alla sua età, tira fuori qualcosa che evidentemente gli è rimasto sullo stomaco: la finale persa con l'Italia a USA '94, a suo dire "anche perché io avevo chiamato tanti calciatori del Milan, e Berlusconi faceva paura".

Sacchi e il rimpianto del Mondiale perso con l'Italia nel 1994: "Non ci fecero vincere"

"Serve coraggio per tornare? E perché? Passo le giornate a rispondere al telefono a chi mi chiede cose sul calcio, dunque non sono un pezzo da museo – risponde a Repubblica, passando poi al grande rimpianto – Peccato non aver vinto quel Mondiale con l'Italia, ma ce lo fecero perdere mandandoci in ritiro in un posto dove l'umidità era al cento per cento, e faceva un caldo terribile. Quando arrivammo in ritiro, i medici azzurri dissero: impossibile arrivare in finale. E invece ci arrivammo, però contro un Brasile che si era sempre allenato al fresco. Non ci fecero vincere anche perché io avevo chiamato tanti calciatori del Milan, e Berlusconi faceva paura: ma lui è stato il più grande di tutti. La Nazionale del '94 era una squadra di eroi".

La delusione di Arrigo Sacchi dopo aver perso la finale dei Mondiali di USA '94 ai rigori col Brasile
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L'operazione al cuore di Sacchi: "E allora perché non rimettersi a lavorare?"

Sacchi spiega la sua rinnovata carica con l'intervento chirurgico al cuore: "Mi hanno sostituito la valvola mitralica il 30 settembre scorso, e il cardiologo mi ha detto: ‘Arrigo, con questo cuore lei non morirà mai'. E allora, perché non rimettersi a lavorare? Tornare in panchina è un’ipotesi, una tentazione. E questa tentazione mi piace molto. Sono passati 24 anni dall'ultima volta? Le buone idee non invecchiano: mi metto a disposizione. In Italia o all'estero? Ancora non ho deciso, ho diverse offerte. Vediamo un po' cosa succede. Non sarà una Nazionale, credo potrebbe essere all'estero…".

Sacchi con Silvio Berlusconi nel 2019: quel Milan ha segnato un'epoca del calcio mondiale
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"Non ho paura, alla mia età e con un cuore nuovo non si deve avere paura di niente"

Quando gli si chiede se teme la stanchezza dell'età, Sacchi reagisce con piglio: "Ma io mica dovrei mettermi a correre in campo! Ci provai da ragazzo, però non ero un granché, perciò decisi di diventare allenatore. La mia è nostalgia? Non conosco questo sentimento, non sono un reduce. Il calcio era e resta la mia vita. Se tornerò in panchina, sarà soltanto perché mi va di farlo. Dissi che la tensione era diventata insostenibile? Forse non me la ricordo più! Scherzo, non ho paura, alla mia età e con un cuore nuovo non si deve avere paura di niente. La paura lasciamola ai giovanotti". Tutto sembrano tranne che dichiarazioni equivocabili né vediamo tracce di messaggi a Galliani…

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