Argentina, Caniggia respinge le accuse: “Tutto falso, mio figlio manipolato da mia moglie”
Claudio Caniggia si è sempre fatto notare, in campo e fuori. Da quando ha smesso di giocare a calcio il nome è ha trovato spazio sulle prime pagine dei giornali argentine per le sue "imprese" fuori dal rettangolo verde e "il figlio del vento, ovvero l'hijo del viento, nelle ultime settimane è tornato a far parlare di sé a causa delle pesanti accuse delle moglie, Marianna Nannis: "Mio marito è stato sedotto da una prostituta, ha perso la testa per lei. Ma io non mi arrendo, tornerà con me". Dopo queste dichiarazioni sono arrivate quelle del figlio Alexander Caniggia, che a Live – Non è la D’Urso ha affermato: "Mio padre veniva a prendermi a scuola, poi mi lasciava in macchina e mi diceva di non andarmene, mentre lui intanto era in compagnia di prostitute".
Il figlio dell'ex calciatore è stato accompagnato in tv da sua madre, che ha ribadito ancora una volta il fatto che il suo ex marito sia malato e succube della sua nuova fiamma: "Il mio primo obiettivo è farlo ricoverare per la cocaina che assume, perché non credo alle analisi che ha fatto. Inoltre, mio marito non parla più nemmeno coi figli".
Mariana ha accusato il marito di essere l’amante della giornalista argentino Sofia Bonelli, che per la Nannis in realtà è solo una escort in grado anche di manipolare la mente fragile di Claudio.
La risposta di Caniggia: Mio figlio manipolato da Mariana
Dopo un lungo periodo di silenzio l'ex attaccante di Verona, Atalanta e Roma ha deciso di ribattere così alle accuse della moglie:
Sono tutte false accuse su di me e su Sofia. È tutto il contrario di quello che dice Mariana. Ripeto, sono tutte false accuse. Solo un pazzo poteva credere a così tanti cretini insieme. Purtroppo lei ha manipolato Alexander. A proposito di Sofia posso dire che è una ragazza spettacolare e molto in salute. Al contrario di queste barbarie che dice Mariana. Questo deve essere molto chiaro. Tutto ciò lo ha inventato con i suoi amici casuali, che seguono i programmi. Tutto questo è fatto con estremo risentimento, con una cattiveria assoluta.
