Arbitro di 19 anni picchiato in una partita U17: inseguito e colpito in testa con una bandierina

Arbitro di 19 anni picchiato in Sicilia durante una partita di play-off della categoria Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara: l’AIA oscura il sito per protesta.
A cura di Vito Lamorte
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Una tremenda aggressione nei confronti di un giovane arbitro di 19 anni si è consumata in Sicilia durante una partita di play-off della categoria Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara. L'episodio si è verificato durante i tempi supplementari, con il giovane direttore di gara che è stato accerchiato da giocatori e da altre persone entrate in campo e si è difeso dall'aggressione fatta da pugni, calci e spintoni: Diego Alfonzetti, arbitro 19enne della sezione di Acireale è stato inseguito, sgambettato e colpito alla nuca con una bandierina da parte di uno degli assistenti (presi dalle due squadre in queste categorie).

Il giovane arbitro è stato salvato da un uomo, forse il genitore di uno dei ragazzi in campo, che lo ha sottratto all'aggressione ed è riuscito a portarlo via dalle grinfie degli assalitori. L'Associazione Italiana Arbitri (AIA) ha oscurato il proprio sito Internet per protesta dopo un altro grave episodio di violenza nei confronti dei direttori di gara.

Arbitro di 19 anni picchiato a calci e pugni in una partita Under 17

Diego Alfonzetti,  arbitro 19enne della sezione di Acireale, è stato aggredito e picchiato la partita di play-off Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara: il fattaccio si è verificato nel corso dei tempi supplementari, con il giovane direttore di gara che è stato costretto a difendersi da calci e pugni sferrati dai giocatori e da persone che sono entrate in campo senza autorizzazione.

Il pubblico si divideva tra chi aizzava e chi voleva che si fermasse quel momento di ‘corrida' nei confronti del giovane arbitro: sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell'accaduto e poi si provvederà con le denunce per richiedere l’applicazione di Daspo e l’esclusione dal campionato della squadra ritenuta responsabile di quanto successo.

Alfonzetti è stato portato in ospedale per accertamenti e nella serata di sabato 5 aprile il diciannovenne ha ricevuto la solidarietà degli altri associati. Sulla vicenda è intervenuta con fermezza anche l’Associazione Italiana Arbitri (AIA), sezione di Acireale, esprimendo la propria solidarietà “all’amico e arbitro associato per la brutale aggressione subita in occasione della partita tra Russo Calcio Riposto e Pedara”.

Queste le parole del presidente del CR Sicilia della LND, Sandro Morgana, che si è espresso così sull'aggressione subita dall'arbitro durante il match Under 17 giocato a Riposto:

Esprimo la mia più ferma e totale condanna per l'aggressione subita dall'arbitro durante l'incontro playoff Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, svoltosi ieri sera allo stadio Luigi Averna di Riposto. Un episodio gravissimo che ha scosso l'intera comunità sportiva e che ci riporta indietro nella lotta contro la violenza negli stadi, un tema su cui siamo da sempre impegnati.

Questo vile attacco, che ha avuto luogo a pochi giorni dal Torneo delle Regioni, è una vergogna per il nostro sport e disturba profondamente la vigilia di un momento fondamentale per la Sicilia sul piano sportivo, culturale e turistico. La violenza gratuita che ha travolto l'arbitro, costretto a difendersi sotto una pioggia di calci e pugni, è intollerabile. Fortunatamente, l’arbitro è ora a casa, dopo aver ricevuto le prime cure, ma rimane la gravissima ferita morale e l'indignazione per quanto accaduto.

"Ho personalmente portato la mia solidarietà all'arbitro e gli ho dedicato un grande abbraccio, confermando il mio pieno supporto a lui e a tutto il mondo arbitrale. Un episodio come questo non deve rimanere impunito. Confido in provvedimenti rapidi, severi e decisivi, con l'obiettivo di evitare che simili atti di violenza possano mai più accadere in futuro”.

Questo è il momento di unire le forze, di dare un segnale forte e chiaro a tutti: lo sport deve rimanere un luogo di rispetto, educazione e sano agonismo. La violenza non ha posto in nessun stadio d'Italia. L'immediato intervento delle forze dell'ordine e la raccolta delle prove, tra cui il video dell'aggressione, sono passi importanti verso l'identificazione dei responsabili. Mi sento profondamente deluso perché in questi anni avevamo intrapreso un percorso importante, grazie anche alle istituzioni dei nuclei antiviolenza. Non vogliamo fermarci. Anzi, è il momento di insistere e rilanciare l’azione di chi ama il calcio, di chi crede nei valori. Siamo vicini al mondo arbitrale, che è parte integrante del nostro sport. Condivido il pensiero dell’Associazione Italiana Arbitri che ha espresso la sua solidarietà con forza, e io sono completamente d'accordo con il loro messaggio: “Questo non è calcio, questo non è sport”.

Oggi, purtroppo, abbiamo perso tutti.

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