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Arbitro condannato a 15 mesi di carcere per aver assegnato un rigore inesistente

Grande scandalo nel calcio serbo: a distanza di 3 anni dalla partita incriminata, un arbitro della massima divisione, Srdjan Obradovic, è stato condannato a 15 mesi di prigione per aver fischiato un rigore letteralmente inventato. All’epoca era stato sottoposto anche alla macchina della verità.
A cura di Paolo Fiorenza
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Spesso si sente dire "è stato davvero un arbitraggio da galera", metafora tifosa che è la premessa alla classica sequela di episodi da moviola su cui inveire o ‘confrontarsi' con i tifosi avversari. In Serbia la questione la pongono in maniera leggermente diversa e se è un arbitraggio è da galera, si esce dalla metafora e si finisce dritti dietro le sbarre.

È successo al fischietto serbo Srdjan Obradovic, che è stato condannato a 15 mesi di prigione, con pena accessoria di 10 anni di inibizione. La causa di tanta severità è in quanto accaduto poco meno di 3 anni fa, il 13 maggio 2018: si giocava il match tra Spartak Subotica e Radnicki Nis, i padroni di casa si imposero per 2-0 con due rigori fischiati da Obradovic.

Gara non banale, visto che era il penultimo turno di playoff del massimo campionato serbo, con un posto in Europa League in ballo. Che qualcosa non fosse stato esattamente regolare si era capito subito: il secondo penalty appariva "scandaloso" – come fu definito dai media – se non letteralmente inventato, al punto che l'arbitro venne arrestato nelle ore successive con l'accusa di abuso d'ufficio per  "aver favorito la squadra di casa, utilizzando la sua posizione ufficiale e mettendola così in una posizione più favorevole rispetto all'avversario".

Finito alla sbarra, Obradovic aveva parlato a sua giustificazione di "errore", ma sul groppone aveva già una nomea discutibile per alcune decisioni non proprio cristalline in passato.  Non ritenendo attendibile la scusa per aver concesso il rigore incriminato, il fischietto serbo era stato sottoposto anche al test del poligrafo, ovvero la macchina della verità, con esiti evidentemente non limpidi, visto come poi il prosieguo dell'inchiesta abbia portato alla pesante condanna.

La sentenza di primo grado, impugnabile, è stata emessa dalla Camera anticorruzione dell'Alta corte di Novi Sad. Oltre ai 15 mesi di prigione, a Obradovic è stato inoltre vietato di ricoprire qualsiasi incarico nella Federcalcio nazionale per un decennio.

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