Antonio Conte sotto accusa dopo Inter-Sassuolo: turnover e scelte non hanno convinto
Nel giorno che può segnare la resa definitiva in chiave Scudetto, quello di Inter-Sassuolo 3-3, in casa nerazzurri sul banco degli imputati finisce per la prima volta dal suo arrivo anche Antonio Conte. San Siro, vuoto, non ha restituito in modo immediato l'umore della tifoseria interista dopo il pareggio con i neroverdi. Ma sui social il nome del tecnico è stato tra quelli più chiamati in causa, quasi al pari di Gagliardini (protagonista di un incredibile errore sul punteggio di 2-1) e Young (autore del fallo da rigore che ha causato il 2-2).
Due i principali capi d'accusa mossi nei confronti di Antonio Conte. Il primo è quello relativo alle scelte di formazione, nonostante le attenuanti, come una panchina non particolarmente profonda e le assenze di pedine come Brozovic e Sensi. Conte si è affidato ad un robusto turnover, evidentemente preoccupato dalla tenuta fisica dei suoi dopo gli sforzi profusi contro la Sampdoria e in proiezione delle prossime settimane, fitte di partite ogni tre giorni. Ma rinunciare in contemporanea, dal primo minuto, a certezze come De Vrij, Barella e Lautaro ha sembrato togliere punti di riferimento all'Inter, slegata in particolare nella prima parte dell'incontro. Due tra i calciatori chiamati a sostituire i titolari, Ranocchia e Gagliardini, sono stati tra i meno convincenti.
E poi la gestione della partita. Nonostante i vistosi sbandamenti e le fasi alterne della gara, Conte non è mai riuscito a lavorare sulla squadra per invertire il trend della prestazione. Ne è risultata un'Inter discontinua per tutti i 90 minuti, incapace di gestire il risultato e di controllare in modo efficace il campo. "Bisogna lavorare per alzare il livello", ha raccontato lo stesso Conte nel post-partita. Quello che i tifosi dell'Inter si attendevano da lui e contro il Sassuolo non hanno visto.
