Anguissa e Mario Rui litigano in Milan-Napoli, li separano Di Lorenzo e l’arbitro: cosa è successo
Perché Mario Rui e Anguissa hanno una discussione accesa alla fine del primo tempo di Milan–Napoli? I nervi sono a fior di pelle, l'adrenalina in circolo tracima e fa commettere cose stupide. Come quel muso a muso tra il centrocampista e il difensore, al punto che a separarli deve arrivare Di Lorenzo per evitare che la situazione degeneri. C'è anche l'arbitro Kovacs a pochi passi, il gesto che fa con la mano è eloquente: calma, calma… sembra dire all'indirizzo dei due partenopei. L'abbraccio del capitano e qualche parolina sussurrata a entrambe mette fine a quell'episodio.
Cosa aveva Mario Rui? Bisogna riavvolgere il nastro di qualche attimo e tornare indietro al contrasto tra Kjaer e Kvaratskhelia, un intervento rude (secondo gli azzurri) che avrebbe meritato un provvedimento più severo considerata l'entrata. Il terzino portoghese era tra i più nervosi in quel frangente dell'incontro: non è passato inosservato il fatto che si sia spesso lamentato per ogni fallo o azione pericolosa in quel lembo di match.
Perché tanta tensione? Con ogni probabilità per la beffa del gol subito dopo un primo tempo nel quale le migliori occasioni per passare in vantaggio le avute la squadra di Spalletti (con il georgiano e lo stesso difensore in avvio di sfida) ma non è riuscita a sfruttarle.
L'intervallo e le occhiatacce a entrambi di Di Lorenzo ha sedato gli animi: prima ha allontanato Anguissa poi ha preso da parte Mario Rui provando a ridimensionarne il furore. Nervi a fior di pelle e ingenuità clamorosa: il centrocampista ex Fulham la combina grossa intorno al 75° quando rimedia il secondo cartellino giallo nel giro di pochi minuti per un intervento falloso su Theo Hernandez. Danno doppio: non solo perché lascia la squadra in dieci nel momento cruciale del secondo tempo ma anche perché tra una settimana salterà il ritorno al "Maradona".
Non sarà l'unico, perché la tensione gioca brutti scherzi anche a un altro calciatore del Napoli: si tratta di Kim che, già diffidato, prende un cartellino giallo sanguinoso. Spalletti dovrà fare a meno del centrale coreano nel ritorno decisivo per ribaltare la qualificazione.