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Andrea Agnelli può tornare alla Juve: perché l’ex presidente potrebbe riprendere il comando del club

Secondo indiscrezioni circolanti nelle ultime ore Andrea Agnelli potrebbe tornare al timone della Juventus guidando una cordata di investitori pronti ad acquisire le quote di maggioranza della società da Exor del cugino John Elkann: ecco perché circolano questi rumors e qual è la situazione attuale.
A cura di Michele Mazzeo
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La situazione in casa Juventus è tutt'altro che stabile. E, ora, oltre al piano sportivo con Thiago Motta in bilico e i calciatori, scelti dal direttore generale Giuntoli, contestati dopo il pesantissimo 0-4 inflitto dall'Atalanta, spuntano rumors clamorosi riguardo un possibile cambio a livello societario con insistenti voci, né confermate né smentite dal club bianconero, di un possibile ritorno al timone dell'ex presidente Andrea Agnelli.

Stando a quanto riporta il Corriere dello Sport infatti la Exor di John Elkann (che al momento possiede il 65,4% delle quote), a causa delle ingenti perdite che ha dovuto ripianare negli ultimi anni, non escluderebbe la cessione di quell'asset che per la holding non è più strategico. Alla luce del fatto che il risanamento dei conti del club non è ancora terminato dunque il passaggio di mano potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione.

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Ovviamente quando si parla della famiglia Agnelli (il cui impero è oggi guidato da John Elkann) e di Juventus non si può non tenere conto del legame affettivo che va avanti da oltre 100 anni. Legame reso indissolubile dal nonno di John Elkann, l'Avvocato Gianni Agnelli, a cui quest'ultimo deve gran parte della sua attuale ricchezza. Ed è proprio dalla volontà di non rompere questo vincolo familiare che nascono i rumors riguardo al possibile ritorno al comando del cugino (di secondo grado) Andrea Agnelli, figlio del prozio Umberto, che da mesi lavora ad una strategia per rientrare da protagonista nel club di cui è già il presidente più vincente della storia ma che ha dovuto lasciare in seguito al terremoto scatenato dall'inchiesta sulle plusvalenze fittizie e sui conti della società.

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Cedere la Juventus per John Elkann significherebbe infatti troncare quel legame centenario che esiste tra la sua famiglia e il club torinese, ma cederla al cugino, tenendola in ambito familiare, eviterebbe questo "smacco" al nonno Gianni consentendo però al contempo ad Exor3 di defilarsi. Ovviamente l'operazione per un eventuale passaggio di mano è tutt'altro che semplice, essendo la Juventus una società quotata in Borsa.

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Due gli aspetti che rendono complicato il tutto. Da un lato i vincoli dettati dalla quotazione: chiunque acquisti almeno il 30% di una società quotata è difatti obbligato a lanciare un'offerta pubblica di acquisto totalitaria che potrebbe aumentare a dismisura l'investimento da parte dell'acquirente. Dall'altro il fatto che Andrea Agnelli da solo non ha la forza economica per effettuare l'operazione e pertanto ha bisogno di mettere assieme una cordata di imprenditori e/o fondi americani o arabi (cosa a cui starebbe già lavorando da tempo) per avere i capitali necessari per riprendere il timone, questa volta da proprietario, della sua amata Juventus.

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