Ancora una tragedia ai Mondiali, muore un altro giornalista: è il fotoreporter Khalid al-Misslam
I Mondiali in Qatar sono stati scossi da una nuova tragedia. È morto il fotoreporter di Al Kass TV Khalid al-Misslam. Dopo la tragica scomparsa del giornalista statunitense Grant Wahl, durante Olanda-Argentina in circostanze ancora “da chiarire”, è deceduto anche un altro membro della stampa sportiva presente ai Mondiali. Il suo decesso è stato annunciato su Twitter dal canale televisivo "Al Kass" e ripreso anche dal Gulf Times: "Il fotoreporter di Al Kass TV Khalid al-Misslam è morto di recente.
Al-Misslam, un qatariota, è morto improvvisamente mentre copriva la Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022. Crediamo nella misericordia e nel perdono di Allah per lui e inviamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia". Anche in questo caso sono ancora da chiarire le cause che hanno portato alla sua morte. Ciò che è noto è che anche lui è deceduto mentre prestava servizio durante i Mondiali in Qatar. Scossi i colleghi di Al Kass TV che sui social hanno espresso tutto il proprio dolore attraverso un messaggio sugli account social: “I canali Al Kass piangono la morte di Khaled al-Misslam, un fotografo del dipartimento creativo”.
(in aggiornamento)
Al-Kass Tv è una televisione qatarina che fa parte del network di beIN Sports e ha indicato come giorno della morte del collega, la data di sabato 10 dicembre. Una morte che è già diventata un caso dato che è arrivata subito dopo il misterioso decesso di Grant Wahl durante la sfida tra Olanda e Argentina. Rispetto a Khalid al-Misslam, per Wahl le cause della morte sono da attribuire a un malore improvviso. Una tesi che invece il fratello della vittima non ha mai accettato: "Lo hanno ucciso".
In questo caso invece, per il fotoreporter del Qatar non è stato ancora specificato come sia morto. "Morto improvvisamente" si legge nelle varie note pubblicate da Al-Kass Tv e Gulf Times. Bisognerà attendere che si conoscono nuovi dettagli su questa ennesima tragedia nel mondo della stampa durante la rassegna iridata in Qatar, ma qualcuno inizia già a pensar male. È chiaro che sia troppo presto per trarre conclusioni affrettate, almeno nel rispetto della famiglia e dei colleghi della vittima.