Ancora Barella, ancora un gesto di grande educazione e fairplay: urla ai tifosi “no no no!”
Sono giorni di festa incontenibile per l'Inter, i suoi giocatori e i suoi tifosi dopo la vittoria del 20simo Scudetto della seconda stella: una festa andata avanti ininterrottamente da lunedì scorso – quando il successo nel derby sul Milan suggellò matematicamente il tricolore messo in bacheca – e culminata nella sfilata del pullman scoperto per le vie della città nella giornata di domenica. Il corteo, accompagnato da migliaia di sostenitori nerazzurri, è poi arrivato in tarda serata a Piazza Duomo, dove le celebrazioni sono andate ancora avanti tra cori e sfottò ai cugini rossoneri. In questa occasione ancora una volta Nicolò Barella si è reso protagonista di un bel gesto di educazione e fairplay, come già accaduto un paio di volte in altre circostanze nei giorni scorsi, stoppando un coro offensivo nei confronti di Leao: "No no no, solo sull'Inter!" ha urlato il centrocampista interista.
Bisogna tifare "per" e non "contro", questo il messaggio lanciato dal 27enne pilastro dell'Inter e della nazionale, mentre era affacciato al balcone assieme ai suoi compagni, di fronte al mare dei tifosi nerazzurri in festa. Una lezione di correttezza che ha raccolto l'invito fatto dal presidente Steven Zhang ai propri giocatori a non lasciarsi andare a comportamenti connotati da volgarità o pesanti offese. Barella già aveva fatto un gesto identico una settimana prima, in occasione dei primi festeggiamenti dopo la vittoria nel derby, allorquando aveva fermato – assieme a Calhanoglu – un altro coro becero, in quella circostanza diretto a Theo Hernandez (che poi sarebbe comunque finito in uno striscione dato dai tifosi a Dumfries e oggetto di inchiesta federale).
E ancora prima, al termine del derby che aveva visto l'esplosione della gioia in campo dei giocatori dell'Inter, sempre Barella era stato l'unico a fare un bellissimo gesto prima di unirsi ai suoi compagni e andare sotto il settore dei tifosi nerazzurri a San Siro per festeggiare con loro lo Scudetto: l'ex Cagliari si era preoccupato prima di consolare gli avversari, andando a stringere la mano a Leao e Giroud. Un comportamento da uomo di sport, ma anche di chi ha capito come funziona nella vita: la ruota gira – nel calcio molto velocemente – e quello che oggi farai tu, un domani ti potrebbe essere restituito in faccia. Meglio dare buoni esempi, sperando che siano replicati anche da altri.
Se in passato Barella si è beccato più di una critica per alcune simulazioni eccessive (dell'ultima si scusò), stavolta è doveroso elogiarlo. Una maturità che sicuramente avrà fatto piacere a Luciano Spalletti, che sui "giusti comportamenti" ha insistito più di una volta. Tra meno di due mesi, il Ct azzurro avrà bisogno di più leader possibili per la sua nazionale agli Europei che iniziano il 14 giugno.