Anche Sandro Tonali si autodenuncerà: il calciatore collaborerà con la procura per il caso scommesse
Lo scandalo scommesse sembra potersi allargare a macchia d'olio, ma per il momento i calciatori sotto indagini sono tre: Fagioli, che si è autodenunciato, Zaniolo e Tonali, che sembra essersi pentito e pare disposto pure lui ad autodenunciarsi al procuratore Figc Giuseppe Chiné. Anche l'ex milanista rischia una dura squalifica.
Lo juventino Fagioli è stato il primo a essere scoperto, il centrocampista si è autodenunciato e probabilmente già in questa settimana sarà sentito dalla Procura federale. La difesa cerca il patteggiamento che dimezzerebbe la sanzione (lo stop minimo è di 3 anni), che potrebbe essere minore di un anno.
Tonali potrebbe seguire un percorso simile, ma non è così scontato che possa filare tutto in modo simile a Fagioli. Innanzitutto perché bisogna capire, e questo lo chiariranno le indagini, se il centrocampista ha effettuato scommesse anche sul calcio o solo, come avrebbe detto lui agli inquirenti, su poker e blackjack.
Il procuratore federale Chiné ha già aperto un fascicolo su Tonali (così come su Zaniolo) e sta attendendo le carte da Torino, ma soprattutto i risultati dell'analisi di smartphone e tablet del giocatore. Da quell'analisi partirà tutti. Perché si capirà se le scommesse di Tonali si sono limitati alle carte o se sono state anche sul calcio, e in quel caso il rischio di una sanzione pesante sarebbe molto forte. Anche se pure il giocatore del Newcastle ha dichiarato di voler collaborare sia con la giustizia ordinaria che con quella sportiva e ha accettato di seguire un percorso per curare la ludopatia.
In ogni caso non è scontato che Tonali abbia un notevole sconto di pena, ma se il calciatore si autodenuncerà lo farebbe perché ha effettuato delle puntate anche sul calcio e in quel caso, allora, la sua posizione si aggraverebbe e non di poco. L‘unica certezza riguarda i tempi che saranno lunghi, basta pensare a quanto accaduto con Fagioli che è finito nelle maglie della giustizia a fine agosto, quando è stato interrogato la prima volta, e dopo quasi due mesi non è stato ancora deferito.