Ancelotti sente aria di impresa a Parigi: “Potrebbe essere una finale e nessuno si stupirebbe”
Se fosse davvero una finale di Champions League, il verdetto sarebbe già scritto: il Real Madrid ne ha giocate a decine mentre a Parigi ancora è un sogno, quasi proibito. Ma non è una gara per il titolo, ‘solamente' un ottavo di finale della competizione più prestigiosa d'Europa, la stessa che il Psg rincorre e con cui a Madrid hanno preso confidenza oramai per ben tredici volte. Carletto Ancelotti proverà a concedere il bis, dopo essere entrato nella storia della Casa Blanca come il tecnico della ‘decima' e cercherà di farlo contro il suo passato francese.
Dieci anni fa il tecnico italiano guidava il Paris Saint Germain, oggi lo incontra di nuovo da avversario. Il Real appare favorito al di là di ciò che dice la carta e l'elenco di stelle a disposizione: il DNA dei Blancos di Spagna è europeo molto e più di quello parigino. Il Paris è l'eterno incompiuto, pronto a sfidare il mondo per poi doversi accontentare dei trionfi di Francia. E a proposito di sfide ci sarà anche quella che vedrà il probabile futuro merengue, Kylian Mbappè provare a dare un assaggio – con relativo dispiacere – a coloro che potrebbero essere i suoi nuovi tifosi dal prossimo giugno.
Da un lato, il miglior giocatore di Francia e non solo, coadiuvato dai vari Verratti, Hakimi, Neymar, Messi. Dall'altro Benzema – che ha recuperato – Modric, Kroos, Marcelo. Vecchie volpi e giovani lupi pronti ad affondare il morso alla prima occasione. Chi potrebbe fare la differenza, però, potrebbe non giocare scarpini ai piedi ma sedersi in panchina, come Ancelotti, tra i più esperti e saggi di Champions League.
"Non è tanto la pressione a condizionarti in queste partite, quanto la motivazione di dover fare bene ad ogni costo" ha spiegato nella calda vigilia della gara di martedì che aprirà le danze della fase ad eliminazione diretta. "Normale che ci sia tensione in questo tipo di partite. Noi dobbiamo pensare che dobbiamo tirare fuori il meglio di noi stessi, il resto non conta. Chi può fare la differenza è l'allenatore che ha grandi difficoltà nel preparare questo tipo di incontri, non certo i giocatori che avranno mille stimoli".
Avere di fronte Ancelotti non sarà facile perché aumentando l'altezza dell'asticella, il tecnico del Real spesso si esalta: "Potrebbe essere una finale di Champions e nessuno avrebbe di che stupirsi e anche per questo le mie sensazioni sono positive e buone. Sfidiamo una pretendente alla vittoria finale, scendiamo in campo con tutta la fiducia possibile". Che è aumentata nelle ultime ore grazie al positivo responso medico che ha dato il via libera a Benzema: "Ovvio", sorride Ancelotti alzando il sopracciglio "se sta bene è evidente che deve giocare…"