Ancelotti: “Se non riposiamo almeno 72 ore non giocheremo”. Ma il Real rischia l’esclusione dalla Liga

In Spagna si è accesa la polemica per la decisione assunta dal Real Madrid riguardante il mancato riposo necessario tra una partita e l'altra. Mentre si giocava la sfida di campionato contro il Villarreal – vinta 2-1 – la società aveva annunciato tramite la propria TV ufficiale la scelta di non presentarsi più in campo senza almeno 72 ore di pausa tra un match e un altro. Pensiero poi condiviso e ribadito nella conferenza post partita da Carlo Ancelotti, sostenendo una nota della FIFA. Ma c'è un precedente che potrebbe dare torto alle merengues e condannerebbe il Real Madrid alla sconfitta a tavolino e – in caso di recidiva – l'esclusione dal campionato.
La decisione del Real Madrid, ribadita da Ancelotti in conferenza stampa
Il Real Madrid ha detto basta, decretando una guerra aperta alla Liga: il club lanciato un appello annunciando attraverso il proprio canale ufficiale televisivo che non giocherà un'altra partita se non verranno rispettate le 72 ore di riposo minime tra una gara e l'altra, come stabilito dalla FIFA. Il problema è nato nel momento in cui tra il match di Champions League contro l'Atletico e quello di campionato contro il Villarreal erano passate solamente 66 ore di pausa. Un concetto poi ribadito dallo stesso Carlo Ancelotti nella conferenza di fine match: "Sì, è vero, dovesse ripresentarsi una situazione del genere non ci presenteremo in campo".
Perché il Real rischia grosso se non si presenterà in campo
Il tutto perché il Real Madrid fa appello ad un articolo della FIFA in cui si ricorda che "per la salute dei giocatori" debba trascorrere un lasso di tempo di almeno 72 ore tra una gara e la successiva. Un numero minimo di ore che però sarebbe semplicemente una "raccomandazione" per il bene dei giocatori. Si tratterrebbe dunque di una raccomandazione dell'Unione Internazionale dei Calciatori, contenuta in un documento di 40 pagine. Anche la FIFA aveva già proposto di creare un gruppo di lavoro proprio per discutere del benessere dei giocatori, nel 2023, in cui tra i vari argomenti da affrontare c'era anche quello del riposo minimo di 72 ore.
Resta da vedere quale posizione adotteranno i Blancos dovesse ripresentarsi una situazione simile in futuro, perché se decidessero di non scendere in campo la partita potrebbe essere considerata persa a tavolino e una seconda volta – considerata recidiva – comporterebbe addirittura l'esclusione dalla competizione.
I precedenti che condannerebbero il Real Madrid
Esistono infatti precedenti nella competizione spagnola in cui la richiesta di 72 ore di riposo obbligatorio è stata già respinta dagli organi disciplinari. Accadde il 15 gennaio 2024 quando venne respinta la richiesta di modifica del programma della partita di Coppa del Re per la partita Girona-Rayo Vallecano. E la stessa cosa accadde con la partita Atlético de Madrid-Athletic Club de Bilbao del 7 febbraio dello stesso anno.
Il giudice federale aveva così chiarito chiarito la decisione: "La Nona Disposizione Generale non parla di 72 ore ma di 3 giorni": nel caso specifico, dunque, il Real Madrid che era sceso in campo in Champions alle 21:00 del 12 marzo ha potuto disputare la gara di campionato alle 18:00 del 15 marzo, essendo in programma nel terzo giorno successivo al match precedente.