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Ancelotti rivela la sfida più difficile della sua carriera: “Non pensavo che sarei arrivato al 2000”

Non è stata il Real Madrid la squadra a mettere di più sotto pressione Ancelotti: “Alla Reggiana trovavo difficile gestire lo stress, ma poco a poco ci si abitua”
A cura di Ada Cotugno
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Per Carlo Ancelotti la sfida più difficile non è stata il Milan, tantomeno il Real Madrid. L'allenatore italiano ha vinto ogni cosa in Europa ma ancora adesso a distanza di anni ricorda le difficoltà che ha dovuto attraversare agli inizi della sua carriera, durante l'unica stagione vissuta alla Reggiana che ha dato inizio al suo percorso vincente.

Tutto è partito in conferenza stampa, quando al tecnico dei Blancos è stato chiesto un commento sulle parole di Xavi. L'ex giocatore del Barcellona ha annunciato che lascerà la panchina alla fine della stagione, schiacciato dalla grande pressione degli ultimi mesi che lo ha portato a prendere questa decisione drastica, compresa anche da Ancelotti. In Liga, e in generale a certi livelli, il peso delle aspettative può diventare enorme, ma l'italiano ne ha approfittato per raccontare un aneddoto nascosto della sua carriera.

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La pressione maggiore non l'ha accusata quando cercava di vincere la Champions con i grandi club, ma quando era in Serie B. Con la mente torna indietro al 1995, nel suo primo anno come allenatore della Reggiana: aveva appena 36 anni e non era riuscito a conseguire ancora il patentino da allenatore, per questo fu affiancato da Giorgio Ciaschini nel ruolo di tutor che lo accompagnò in un inizio di stagione davvero travagliato.

"La pressione maggiore l'ho sentita all'inizio della mia carriera, nella seconda divisione italiana", ha ricordato Ancelotti in conferenza stampa. La situazione era così difficile che l'allenatore non immaginava per lui una carriera così lunga: "Lì ho trovato molto difficile gestire lo stress, al punto di dire a un assistente che non sarei arrivato al 2000. Ed eccoci qui, nel 2024! Continuo ancora. A poco a poco ci si abitua e si capisce che la pressione è il carburante per fare meglio il proprio lavoro".

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E invece dopo quel momento è arrivata la grande svolta che lo ha portato a sedersi sulle panchine dei migliori club in Europa e a vincere praticamente ogni cosa, contrariamente alle triste previsioni fatte nei primi mesi del suo percorso.

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