Ancelotti: “L’addio al Napoli? Decisione giusta. Vado meglio io e vanno meglio loro”
La scalata dell'Everton di Carlo Ancelotti verso le zone più nobili della Premier League continua senza soste. Reduci da tre vittorie e due pareggi nelle ultime cinque giornate di campionato, i ‘Toffees' puntano infatti a tornare a giocare in Europa dopo tre stagioni di assenza. In attesa del big match del prossimo weekend con l'Arsenal, il tecnico di Reggiolo ha parlato della sua esperienza a Liverpool e dell'addio al Napoli.
"Le cose stanno andando bene, ma non avevo bisogno di essere rigenerato, stavo bene anche a Napoli – ha spiegato Carlo Ancelotti a Radio Rai Uno – Nel calcio si è giudicati dai risultati e non erano all'altezza della squadra. La decisione è stata presa in accordo ed è stata quella giusta, vado meglio io e va meglio il Napoli. Non voglio parlare della mia avventura in azzurro. Tornare in Italia? È stata una bellissima esperienza, ho conosciuto giocatori e persone che hanno lavorato con me. La città è lì che mi aspetta per le vacanze".
Le ambizioni scudetto della Lazio e il Var
Tra le domande poste all'ex allenatore partenopeo, anche quella relativa alla corsa scudetto: "Sono felice che tutto sia in discussione, ci sono tantissime lotte e finalmente anche per il primo posto. Non penso che sia colpa della Juventus: l'Inter ha investito molto e la Lazio sta facendo benissimo. Quando allenavo la Juve la Lazio era una grande squadra e vinse lo scudetto. Quella di oggi penso abbia meno qualità ma è molto solida. Gioca un calcio molto chiaro e sanno quello che fanno. Immobile è in stato di grazia e tutto è possibile in casa biancoceleste".
Dopo aver parlato anche di Sarri e Cristiano Ronaldo ("È primo in campionato e in Champions League, difficile chiedere di più a Sarri. CR7? Quando inizi la partita con lui in campo parti da 1-0"), Ancelotti ha affrontato anche l'argomento Var: "Ha risolto problemi, ma alcuni invece stanno nascendo adesso. Resta il dubbio su chi decide e chi non decide. In Inghilterra decide il Var, ma non penso che sia giusto. Il challenge? Non so se sia la strada giusta, si rischia di complicare ancora di più le cose. Non sono convintissimo: potrebbe essere una soluzione ma serve tempo".