Ancelotti è sicuro, la svolta dopo lo 0-2 del Chelsea: “Il Real Madrid non muore mai”
Carlo Ancelotti ha parlato prima ai microfoni di Sportmediaset e poi a Sky della qualificazione alla semifinale di Champions da parte del suo Real Madrid. Il tecnico emiliano è raggiante e si è detto sicuro della sua squadra anche quando era sotto di tre gol. Nel corso dell'intervista ha analizzato il match mettendo in evidenza i punti di forza dei Blancos in una serata che sembrava essersi messa malissimo per Benzema e compagni.
"Abbiamo sofferto molto – ha detto – Ma è difficile spiegare la magia di questo stadio, una particolare atmosfera tra giocatori e tifosi dove si riescono a fare cose incredibili". Anche da qui è nata la rimonta della sua squadra che non ha mai pensato per un attimo di potersi far sfuggire la semifinale: "Il Real Madrid non muore mai, ci siamo trovati sotto 2-0 immeritatamente e ci siamo sentiti come se avessimo avuto un blocco psicologico – ha sottolineato – Poi da lì è uscito il nostro carattere".
Ancelotti non si nasconde, sapeva benissimo che sarebbe stata una partita difficilissima questa sera: "Io felice? Era un'eliminatoria alla pari anche se avevamo vinto 3-1 all'andata sappiamo che il Chelsea ha una struttura alla pari, noi abbiamo avuto solo qualcosa in più: hanno preso un bel colpo psicologico dopo il nostro primo gol". Nessun elogio particolare a Benzema ma un po' a tutti i protagonisti della partita: "Posso dire che Karim è un fuoriclasse, ma anche Carvajal, Lucas Vazquez, Kroos. Modric? È stato strepitoso soprattutto nel passaggio".
Il tecnico del Real fa un elogio al calcio spagnolo: "Intanto il Real Madrid è orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo quando tutti dicevano che il calcio inglese era nettamente superiore a quello spagnolo – spiega – Morale della favola invece abbiamo già due squadre spagnole (il Villarreal è l'altra ndr) in semifinale di Champions".
Ancelotti con questo risultato diventa il primo allenatore della storia della moderna nella Champions League a essersi qualificato in semifinale per quattro decenni consecutivi. L'ha fatto con la Juventus nel 1999, poi sulla panchina del Milan nelle annate 2003-2005-2006-2007 e poi infine con il Real Madrid nel 2014-2015 e oggi anche nel 2022 scrivendo un'altra pagina di storia della sua straordinaria carriera e del club spagnolo che conferma di aver puntato bene su un tecnico che sembra non essere mai sazio dei suoi successi.