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Ancelotti e l’esultanza del tè: “Faceva freddo e avevo paura di rovesciarlo”

Il tecnico dell’Everton, Carlo Ancelotti, è tornato sull’episodio che ha catturato l’attenzione dei media in occasione della partita di FA Cup vinta 5-4 con un gol di Bernard. È rimasto impassibile a sorseggiare una bevanda calda in quel momento così concitato dell’incontro: è lui stesso a spiegarlo.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Everton segna il gol del 5-4, batte il Tottenham di José Mourinho e si qualifica ai quarti di finale di FA Cup. Ma l'immagine di Carlo Ancelotti che, impassibile, non batte ciglio, soffia sulla bevanda calda contenuta nel bicchiere, volta le spalle al campo mentre intorno a lui scoppia il caos dell'esultanza, e fa un sorso ha avuto maggiore clamore mediatico rispetto all'esito stesso del match. Il ‘leader calmo', che i tifosi dei Toffees hanno definito fantastico per il modo in cui ha rivitalizzato la squadra e le ambizioni del club, conquista la ribalta per quell'atteggiamento per lui così naturale, per quel self-control molto inglese. È come se avesse previsto tutto, non si stupisse per la rete e per una vittoria che – in cuor suo – sapeva sarebbe arrivata.

Cosa stava prendendo Ancelotti? La bibita inglese per eccellenza, che Caressa nelle telecronache di Sky menziona per sancire la fine del primo tempo: Tutti a bere un tè caldo… l'ex allenatore del Napoli ha preferito tenere un bicchiere stretto tra le mani così da trovare un po' di ristoro e di caldo considerata la temperatura. È stato lo stesso manager dell'Everton a spiegarlo in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti incuriositi da quell'episodio e soprattutto dalla reazione serafica. "Mi ero fatto portare un tè caldo perché faceva freddissimo e stavo congelando".

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Passi pure per la necessità impellente dettata dalle condizioni meteo ma come ha fatto a restare impassibile in un momento del genere? L'Everton segna all'ultimo assalto la rete del 5-4 dopo una partita combattuta, equilibrata, sempre sull'altalena e lui continua a bere tè come se nulla fosse. E allora gli chiedono anche di spiegare quella situazione inverosimile che i tabloid hanno ribattezzato l'esultanza del tè. "Perché ho trattenuto l'esultanza? Per due motivi – ha aggiunto Ancelotti – il primo è che avevo la tazza di tè caldo in mano e avevo paura che mi cadesse. Il secondo è che non ero ancora certo fosse gol perché bisognava attendere il check e il via libera del Var per avere la certezza la rete di Bernard fosse valida".

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