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Ancelotti è arrabbiato, arriva in conferenza ed elenca numeri: “Nessuno qui può darmi consigli”

Il tecnico italiano sbotta in conferenza alla vigilia della partita di Champions col Liverpool. La riflessione che viene posta sugli infortuni e la gestione dei calciatori ne provoca la reazione risentita.
A cura di Maurizio De Santis
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Carlo Ancelotti sbotta in conferenza stampa. Alla vigilia della partita di Champions League contro il Liverpool (che sembra un anticipo di finale), il tecnico del Real Madrid alza il sopracciglio rispetto a una domanda che un po' lo spazientisce. Difficile che l'allenatore italiano perda il controllo ma nello specifico la domanda che gli viene posta tocca un nervo scoperto: la lunga sequenza di infortuni che ha decimato la rosa. L'ultimo dei quali ha riguardato Vinicius, bloccato da un problema muscolare. Non ci sarà contro i Reds e quasi sicuramente nemmeno contro l'Atalanta. Un brutto colpo in un momento particolare per le merengues che nella speciale classifica della Coppa sono (a sorpresa) ancora fuori dalle prime otto posizioni che valgono la qualificazione diretta agli ottavi.

"Forse era meglio fare un po' di turnover prima…", è la riflessione che viene posta all'attenzione di Ancelotti. La prende male, come un'insinuazione sul suo lavoro e su responsabilità dirette nella gestione dei calciatori. E risponde in maniera molto netta: "Ho giocato 1.300 partite, ho fatto 1.300 formazioni e ho fatto più di 4.000 cambi. Credo che nessuno qui possa darmi consigli su cosa devo fare".

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Cala il gelo ma la questione non è finita lì. Ad Ancelotti viene fatto notare che in tre mesi il Real ha dovuto fare i conti con ben 11 infortuni muscolari. "Sì, ma abbiamo avuto anche sette crociati. Evitare questi incidenti è complicato. È difficile perché non è solo un problema del Real Madrid ma anche delle altre squadre. Ognuno gestisce queste cose a modo suo, ma quello che non cambia sono gli infortuni. Li devi accettare e bastapensando a come possiamo migliorare. Non è un caso che gli infortuni di Lucas, Militao e Rodrygo abbiano cambiato le dinamiche della squadra".

L'ultimo appunto chiama in causa anche la maggiore cautela che dovrebbe essere adottata dagli stessi calciatori: "Dovrebbero avvisare quando sentono che c'è qualcosa che non va?", dice uno dei reporter. Anche in questo caso la replica di Ancelotti non fa una piega e chiude il cerchio della discussione. "Quando Vinicius è tornato dalla nazionale era in buone condizioni, punto – è stata la chiosa dell'allenatore italiano -. Non è così importante quando s'è infortunato, ma piuttosto che si sia fatto male. Adesso ciò che conta è che recuperi presto. Poi a volte capita che il giocatore si infortuni. Perché? Lo sappiamo già. Perché si giocano troppe partite".

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