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Mondiali in Qatar 2022

Amrabat fa le interviste in lacrime dopo l’impresa: può raccontare la sua notte di calvario

Ai Mondiali Spagna-Marocco ha riscritto la storia della nazionale nordafricana e Amrabat svela un retroscena personale: “Non potevo lasciare la mia gente da sola”
A cura di Alessio Pediglieri
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Votarsi alla causa senza alcun indugio, per onore di patria e di rispetto verso il proprio popolo, i propri compagni e tifosi: Sofyan Amrabat non ha voluto mancare all'ottavo di finale contro la Spagna, sapendo che poteva riscrivere la storia del calcio del suo Paese e di tutto il mondo arabo. E alla fine, ha avuto ragione lui.

Fosse stata un'altra partita probabilmente non sarebbe sceso in campo il 26enne centrocampista marocchino di proprietà della Fiorentina che in Qatar fin qui non ha saltato un secondo delle quattro sfide disputate dalla propria nazionale. Perché Amrabat ha dovuto sottoporsi a dolorose infiltrazioni per risolvere i dolori alla schiena, pur di farsi trovare a disposizione del ct Regrarui che non ha avuto dubbi nell'inserirlo in mediana, per tutti i 120 minuti della partita, poi conclusasi felicemente ai rigori.

E felice è stato anche lo stesso Amrabat che ha contribuito nel migliore dei modi alla storica galoppata marocchina che ha tagliato per la prima volta in assoluto il traguardo dei quarti di finale ai Mondiali. Perno basso del centrocampo a tre, davanti alla difesa, è riuscito ad arginare tutte le incursioni spagnole dando il perfetto contributo che serviva nell'unione dei reparti. Una gara eccellente e disciplinata, senza acuti particolari ma tantissima sostanza che ha permesso di reggere l'urto nei momenti in cui le Furie Rosse hanno provato gli affondi decisivi.

Poi, i supplementari, sempre regolarmente in campo malgrado i cambi nel Marocco, per altri 30 minuti. Alla fine, Amrabat giocherà per due ore, in condizioni menomate, anche se nessuno se n'è accorto. A rivelarlo è proprio lui nelle tante interviste del glorioso post partita: quasi sempre in lacrime, per la comprensibile gioia ma anche per aver sfidato il dolore. "Alla domanda se fossi in grado di poter giocare, ti dico che ieri fino alle 3 di notte sono rimasto insieme al fisioterapista per cercare di fare l'impossibile" ha spiegato con gli occhi lucidi. "Oggi ho giocato con delle infiltrazioni, ma io non ho potuto lasciare i miei compagni e un Paese intero. Sono davvero felice e orgoglioso".

La vittoria contro la Spagna è già entrata nella storia del calcio marocchino e Amrabat ne fa orgogliosamente parte: "Va da sé che dopo una partita del genere non possiamo essere che molto orgogliosi per la nostra gente e per tutti. È bellissimo. Di solito non sono emotivo, ma oggi è stata incredibilmente dura. La Spagna ha avuto il possesso della palla ma noi abbiamo difeso, lottato, abbiamo dato la vita. Penso che tutto ciò sia molto bello per il calcio"

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