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Ammutinamento della Spagna femminile campione del mondo: 39 calciatrici rinunciano alla nazionale

Le documento firmato ci sono una richiesta speciale e una condizione risolutiva: una minaccia a fronte del diritto – messo nero su bianco – a sentirsi libere, sicure, garantite come non accaduto finora. Non basta che non vi siano più Rubiales e Vilda.
A cura di Maurizio De Santis
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Con un documento molto dettagliato le calciatrici della Spagna hanno dettato le condizioni per rispondere alle prossime convocazioni.
Con un documento molto dettagliato le calciatrici della Spagna hanno dettato le condizioni per rispondere alle prossime convocazioni.

Non basta che Luis Rubiales non sia più al vertice della Federazione iberica né che il ct della selezione femminile, Jorge Vilda, sia stato sollevato dall'incarico. Nel documento firmato da 39 giocatrici (di cui 21 della Spagna campione del mondo, eccezion fatta per Athenea del Castillo e Claudia Zornoza) ci sono una richiesta speciale e una condizione risolutiva: non risponderanno alla prossime convocazioni delle partite della Nations League contro Svezia (22 settembre) e Svizzera (26 settembre) se non verranno accolte una serie di modifiche sostanziali affinché l'intera struttura della RFEF cambi. Una minaccia di ammutinamento a fronte del diritto – messo nero su bianco – a sentirsi libere, sicure, garantite come non accaduto finora.

Lo scontro è totale. Rubiales è atteso da una lunga battaglia legale, l'ordine restrittivo spiccato nei suoi confronti (deve restare a più di 200 metri di distanza da Jennifer Hermoso che baciò senza consenso al momento della premiazione) è solo la conferma del percorso che ha davanti. La sua situazione rappresenta un passato ingombrante e con il quale fare i conti, ecco perché la nota delle tesserate si spinge oltre e tocca anche altri aspetti della questione.

Jennifer Hermoso (al centro) protagonista dello scandalo scoppiato per il bacio non consensuale di Rubiales.
Jennifer Hermoso (al centro) protagonista dello scandalo scoppiato per il bacio non consensuale di Rubiales.

Non è solo faccenda da repulisti e da vendetta. Un intervento profondo e non solo di facciata, perché leggere ancora i nomi delle stesse persone di fiducia che hanno accompagnato il lavoro della Federazione non è accettabile. Se cambiamento deve esserci, sia radicale. C'è dell'altro ed elencano tutti i punti per la ristrutturazione dell'organigramma del calcio femminile.

  • riforma del gabinetto del presidente e del segretario generale
  • dimissioni del presidente della RFEF
  • riforma dell'area comunicazione e marketing
  • riforma della gestione dell'integrità.

"Gli avvenimenti che purtroppo tutti hanno potuto vedere vanno oltre lo sport – è uno dei passaggi cruciali del comunicato -. Di fronte a questi atti dobbiamo avere tolleranza zero, per il nostro partner, per noi e per tutte le donne. Siamo orgogliose di indossare la maglia della nostra nazionale e portare sempre il nostro Paese ai massimi livelli. Crediamo che sia giunto il momento di lottare per dimostrare che queste situazioni non trovano posto nel nostro calcio e nella nostra società".

Chi sono le 39 calciatrici che hanno firmato la dichiarazione? sono 21 delle 23 campionesse del mondo (tutte tranne Athenea del Castillo e Claudia Zornoza), ed Elena Lete, Fiamma Benítez, Imma Gabarro, Marta Cardona, Maite Oroz, Jana Fernández, Patri Guijarro, Lola Gallardo, Nerea Eizaguirre, Ainhoa ​​​​Moraza, Mapi León, Sandra Paños, Claudia Pina. Amaiur Sarriegi, Leila Ouahabi, Laia Alexandri, Lucía García e Andrea Pereira.

C'è attesa adesso per capire quali giocatori convocherà il neo ct Montse Tomé in vista delle partite contro la Svezia e contro la Svizzera in occasione delle prime due giornate di una Nations League che vale la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

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