Altobelli sicuro su Inter-Juventus: “Se Allegri perde il campionato è compromesso”
Alessandro Altobelli è uno dei migliori attaccanti italiani del secondo dopoguerra. Spillo, così ribattezzato per il suo fisico esile e longilineo, è tra gli eroi della Nazionale campione del mondo del 1982 ed è un simbolo della storia dell'Inter, in virtù dei 209 gol in 466 presenze. In tanti non ricordano, però, che il calciatore nato a Sonnino ha vestito anche la maglia della Juventus in 34 occasioni segnando 15 reti.
Un doppio ex, come si dice, ma in realtà Altobelli è un vero e proprio idolo per i tifosi nerazzurri. A Fanpage.it Altobelli ha analizzato la partita Scudetto in Serie A tra Inter e Juventus e il momento di Lautaro Martinez e Dusan Vlahovic in vista del derby d’Italia.
Si tratta di due degli attaccanti più forti della nostra Serie A e pochi come Spillo possono analizzare come il modo in cui i due riferimenti offensivi di Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri interpretano il ruolo all'interno della loro squadra: il capitano dell'Inter è il capocannoniere del campionato con 19 gol e precede proprio il numero 9 bianconero, che ne ha realizzati 12 e nel 2024 ha già infilate le reti avversarie in sei occasioni.
Altobelli, che partita dobbiamo aspettarci?
“Si incontrano la prima contro la seconda con pochi punti di distacco. Io credo che si giocheranno tutto fino alla fine per il campionato. Sono due squadre che giocano un buon calcio e tutti gli amanti di questo sport dovrebbero vederla”.
Sfida nella sfida quella tra Lautaro-Vlahovic.
“In questo momento Lautaro è uno dei più forti attaccanti d’Europa. Oltre ad essere campione del mondo, è l’uomo in più dell’Inter: un trascinatore, un capitano che ci mette sempre la faccia e il reparto offensivo dei nerazzurri dipende molto dallo stato di forma del Toro. Vlahovic ha passato un brutto momento ma ora si è sbloccato ed è tornato ad essere un attaccante decisivo: è tornato a far gol con frequenza ed è in un ottimo stato di forma. Lui può essere davvero l’uomo su cui puntare per vincere".
Le certezze, e le sorprese. Thuram e Yildiz possono essere gli uomini che ‘spaccano’ la partita?
“Thuram è un giocatore che si sposa bene con Lautaro ed è stato un ottimo acquisto, assolutamente inaspettato da tutti: sa fare bene tante cose e riesce ad essere importante sia nella zona gol che per dare equilibrio alla squadra. Yildiz è una vera sorpresa: nessuno si aspettava un’esplosione così: con Allegri tutti i giovani hanno spazio se hanno qualità e danno determinate garanzie. Lui è forte ma può ancora migliorare tanto.
Lei occupa il secondo posto della classifica dei migliori marcatori della storia dell’Inter con 209 gol (media gol/partita 0.45): Lautaro ha toccato quota 124 (media gol/partita 0.47) pochi giorni fa, dove può arrivare questo ragazzo?
“C’è Meazza che ha fatto oltre 300 gol, poi ci sono io e Lautaro è l’unico che può raggiungermi. Prima o poi mi supererà perché è forte, è giovane e pare voglia restare all’Inter“.
Il ricordo più bello del derby d’Italia di Altobelli.
“La tripletta che feci alla Juventus, era l’11 novembre 1979. Non capita tutti i giorni di fare tre gol e un assist alla Juve. Sicuramente quello”.
Lei passò dall’Inter alla Juve nell'estate 1988 e si è sempre parlato di dissidi con Trapattoni: come andò veramente?
“Sono stato un anno. Nel momento migliore che stavo attraversando, avevamo vinto in coppa e avevo segnato nel derby di Torino, mi sono infortunato nella partita con la Roma, dove feci anche gol: fino a gennaio avevo fatto diversi gol. Quello stop mi ha creato problemi e l’annata si chiuse così. Io andati via dall’Inter perché Trapattoni e Pellegrini pensavano che io comandassi più di loro nello spogliatoio, visto che ero lì da tanti anni. Ma non era assolutamente vero: un allenatore e un presidente che avevano meno potere di un capitano. Mi hanno rovinato il finale di carriera: io ho sempre avuto richieste da squadre forti, sia in Italia che all’estero, ma sono sempre rimasto all’Inter. Io ho fatto undici anni nell’Inter: abbiamo vinto campionato e Coppa Italia, dove sono ancora oggi il miglior marcatore con 56 gol… In quell’occasione sono stato costretto ad andare via".
Nella partita d’andata le squadre, ad un certo punto, si accontentarono del pareggio: potrebbe accadere lo stesso anche ora, visto che siamo solo a febbraio, o a San Siro si gioca una fetta importante di Scudetto?
"Io non credo che quando si affrontano Inter e Juventus le squadre si accontentano di qualcosa. Non l’ho mai pensato e sono certo che sarà così anche questa volta. Il secondo tempo dell’andata ha avuto dei ritmi più bassi ma bisogna fare i conti con tante situazioni: a livello fisico avevano speso tanto e sono state più equilibrate, la paura di perdere ha prevalso e quindi sono state più attente dietro… ci sono tante cose da valutare. Ripeto, non credo che uno parta con l’idea di scendere in campo per pareggiare“.
Come finirà l’ennesima pagina di un poema lunghissimo come Inter-Juventus? Sarà decisivo per la lotta Scudetto una partiita che si gioca ad inizio gennaio?
“In questo momento l’Inter ha un punto in più con partita da recuperare, virtualmente potrebbero essere 7 punti di vantaggio: in quel caso il campionato per la Juve sarebbe compromesso. Io credo che possa incidere tanto, soprattutto se vince l’Inter. Il calcio sa sorprendere sempre però…".