All’Inter basta mezz’ora per vincere a Cagliari, Dumfries e Lautaro la portano in vetta con Milan e Napoli
Un palo (l'altro lo prende Calhanoglu), un gol, il senso della leggerezza nonostante il peso dell'attacco sia sulle sue spalle. Lautaro Martinez lascia il segno in calce alla vittoria dell'Inter a Cagliari (0-2), aggancia Osimhen e Giroud in vetta alla classifica marcatori (3 reti), spinge i nerazzurri accanto a Milan e Napoli in testa, a punteggio pieno, poi provoca un po' d'ansia per un contrasto con Dossena. Solo una botta, ci vuole ben altro per fermare il "Toro" che si rivela bestia nera dei sardi: è la squadra a cui ha regalato più dispiaceri in serie A (9 centri).
Nel bene e nel male è l'argentino il protagonista di questa squadra nella quale il compagno di reparto Thuram ci mette fisico e presenza tattica: è del francese l'assist (il primo in campionato) che innesca Dumfries e fa sì che l'olandese la metta dentro nel primo tempo; ed è sempre l'ex Borussia Mönchengladbach a partecipare allo scambio con Dimarco nell'azione che porta al raddoppio. Sboccia il ‘tulipano' e con lui il figlio d'arte (è nato a Parma 26 anni fa, quando papà Lilian era una colonna dei ducali) poi ci pensa il bomber sudamericano che, orfano di Lukaku (lo ritroverà come avversario alla Roma), mostra di patire solitudine né scompensi là davanti. Anzi, fa la differenza più e meglio di prima.
Mezz'ora. Tanto basta alla formazione di Simone Inzaghi per indirizzare la sfida a proprio piacimento. E quando il Cagliari è costretto a rinunciare a Pavoletti (fuori per infortunio muscolare) diventa tutto più difficile: in attacco non c'è più nemmeno quel calciatore che per caratteristiche (gioco aereo) ed esperienza può creare qualche grattacapo alla difesa avversaria. Entra Luvumbo con furore ma trova pochi sbocchi anche per l'atteggiamento dell'Inter che nella ripresa abbassa il ritmo, controlla il gioco e il campo senza affanni particolari, entra in gestione della gara e spegne sul nascere qualsiasi velleità dei padroni di casa. Lo fa con attenzione e giro palla al punto da toccare quote percentuali bulgare (68%), senza rischiare nulla. Lascia anche l'iniziativa ai sardi ma non corre pericoli tanto che Sommer se ne sta senza pensieri tra i pali eccezion fatta per un brivido nel finale.
Il Cagliari non sfonda, prova a muoversi sugli esterni ma fa il solletico all'Inter che nella fase cruciale del secondo tempo inserisce forze fresche cambiando i due esterni (provati dall'impegno) e un tassello in mediana: dentro Cuadrado, Frattesi e Carlos Augusto, fuori Dumfries, Barella e Dimarco. Tra le pieghe delle sostituzioni arriva la fiammata di Luvumbo: in piena area tiene palla tra i piedi, si muove a elastico e viene ostacolato da Cuadrado a pochi passi dal portiere svizzero. Va giù, il Cagliari chiede il rigore ma l'arbitro Fabbri non ha alcun dubbio e gli fa segno di alzarsi, di continuare. Entra anche Arnautovic (al posto di Thuram) per circa un quarto d'ora durante il quale l'Inter mette il cappello sulla vttoria e porta a casa 3 punti importanti. Prossimo avversario, la Fiorentina.