Allenatore licenziato per un esercizio violento: palloni tirati in faccia a un portiere minorenne
Quando un ragazzo si avvicina allo sport deve trovare i giusti maestri, gente che sia lì non solo per spiegargli i gesti tecnici ma anche per fargli capire – in quell'età in cui si è più sensibili agli insegnamenti, ma anche parecchio vulnerabili – che per sviluppare una feroce voglia di vincere ci sarà un tempo che non è ancora quello. Quella è l'età del divertimento, della passione, del prendere il buono del fare sport, lasciando stare tutto il resto, almeno per il momento. Una visione che non è quella di un allenatore di futsal – ovvero calcetto – che è stato licenziato per aver messo in pratica un esercizio violento: ha ripetutamente colpito con palloni in faccia un portiere minorenne, senza che questo potesse proteggersi, allo scopo di forgiarne la resistenza alle bordate avversarie.
L'allenamento feroce del giovane portiere: allenatore licenziato
Competere, non giocare, qualcosa per cui i più giovani non sono preparati. Non vuol dire che non vogliono vincere, l'obiettivo del gioco è quello, nessuno gioca per perdere. Ma c'è un limite, che sembra essere stato abbondantemente superato dal tecnico in questione, che voleva inculcare nel ragazzo le tensioni legate al risultato, con metodi inaccettabili. L'uomo, un allenatore dell'AST-Futsal di Santo Tirso, in Portogallo, è stato licenziato dalla dirigenza per aver utilizzato violentemente una tecnica di allenamento del portiere.
Nelle immagini registrate in un video, si vede che il tecnico spara più volte il pallone in faccia al portiere da distanza molto ravvicinata, senza che lui reagisca a protezione del proprio volto, cosa evidentemente che gli era stata vietata. La vicenda non poteva passare sotto silenzio ed è costata il posto all'uomo. L'Associação de Santo Tirso de Futsal ha rilasciato un comunicato in cui "condanna con veemenza" l'episodio che ha coinvolto uno dei suoi allenatori.
Nella nota l'AST prende le distanze dall'episodio e sottolinea che si è trattato di un "incidente isolato" che "ha portato a vietare l'accesso alle stesse strutture all'autore dell'episodio".
"L'AST – Associação de Santo Tirso de Futsal – desidera esprimere il suo veemente rifiuto per l'episodio accaduto nel padiglione durante un allenamento giovanile di futsal (U19) il 23 settembre 2024. È stato un atto isolato, dal quale prende le distanze e quando ne è venuta a conoscenza ha immediatamente informato l'autore che gli è stato vietato l'accesso alle stesse strutture. L'organizzazione ha subito offerto il proprio sostegno al ragazzo e alla sua famiglia. L'AST è un'associazione con 19 anni di esistenza che concepisce lo sport come strumento di inclusione e interazione sociale, guidato dal rispetto, dalla tolleranza e dall'educazione. Ci scusiamo con i giocatori e con il pubblico in generale per quello che è successo e ci appelliamo anche a voi affinché ci aiutiate a mantenere un ambiente rispettoso e pacifico nei nostri allenamenti e nelle partite, sia indoor che outdoor", ha dichiarato il club nel comunicato pubblicato su Facebook.