Allegri tuona dopo la disfatta: “Questa è disonestà intellettuale! Aspettate a fare il funerale”
Non c'è due senza tre. La Juventus per il terzo anno consecutivo esce agli ottavi di Champions, con un avversario assolutamente alla sua portata. Lo 0-3 incassato dal Villarreal allo Stadium è una sentenza pesantissima, e inevitabilmente ha fatto piombare nuovamente nell'occhio del ciclone Massimiliano Allegri. Quest'ultimo che con la rimonta in campionato aveva in parte allontanato le critiche ricevute per l'inizio di stagione difficile, è stato nuovamente attaccato e non è un caso che sui social sia tornato a spopolare l'hashtag #allegriout. La sua squadra sicuramente avrebbe meritato di più, ma si è fatta incartare dagli spagnoli abili a difendersi con quasi tutti gli effettivi, per poi sfruttare episodi e ripartenze nel finale.
Max dopo aver smaltito la rabbia del finale di gara, nei suoi commenti ha comunque sottolineato in conferenza stampa quello che è stato a suo dire un paradosso: la Juventus ha perso malamente in quella che è stata per lui, una delle sue migliori partite dal punto di vista tecnico. Il tutto può essere sintetizzato così: "Col Chelsea abbiamo vinto con due tiri in porta, stasera con diverse occasioni non siamo riusciti a vincere". Proprio per questo "nulla da rimproverare ai ragazzi", anche in considerazione della panchina ridotta a causa dei tanti infortuni, e degli straordinari a cui sono stati costretti molti dei suoi giocatori.
In cosa ha sbagliato dunque la Juve, dove è nata la sconfitta contro il Villarreal? Allegri ha individuato così il problema: "Il gol ha cambiato i piani. Dobbiamo migliorare perché dopo il gol dell’uno a zero mancavano 12 minuti più recupero e bisognava rimanere più sereni, anche se non era facile dopo aver fatto per 75 minuti una partita del genere". Certo è che fa male, uscire di scena contro una formazione non tra quelle candidate alla vittoria finale della Champions League.
L'allenatore aveva parlato alla vigilia di una Juventus consapevole e ambiziosa di poter arrivare anche in finale. Poi però bisogna fare i conti con la realtà, e con il fatto di non essere riusciti a passare il turno, nonostante una "buona partita". L'allenatore della Juventus con il suo proverbiale pragmatismo guarda già avanti: "Un conto è avere l’ambizione di arrivare in finale, un conto è essere realisti di dove possiamo arrivare. Stasera era un ottavo equilibrato perché il Villarreal ha vinto un’Europa League e l’allenatore ha vinto in Europa. Il calcio va accettato senza delusioni, anche se siamo delusi e amareggiati. Non c’è altra soluzione, le cose che sono state fatte male non le possiamo cambiare. Bisogna lavorare e migliorare. Sono molto contento di quello che abbiamo fatto stasera".
Con una Juventus fuori agli ottavi di Champions, soprattutto dopo gli investimenti di gennaio (Vlahovic in primis, e Zakaria che però si è subito infortunato), dopo la sconfitta in Supercoppa a prescindere da come andrà a finire in campionato e Coppa Italia, si può parlare di fallimento Juventus? Massimiliano Allegri sapeva quali sarebbero stati i giudizi in caso di eliminazione contro il Villarreal e per questo sbotta: "Sapevo che se uscivamo stasera si parlava di fallimento, ma questa è solo disonestà intellettuale. Conosco il valore della Juve e sono due mesi che per via degli infortuni giochiamo con gli stessi. Eravamo in corsa per andare ai quarti, siamo in corsa per un posto tra i quattro in campionato e ce la giochiamo per la finale di Coppa Italia. I ragazzi stanno facendo cose egregie. Sto sempre coi piedi per terra e soprattutto valuto quello che ho in mano".
Il tempo dei bilanci e delle valutazioni dunque è rimandato a fine stagioni, anche perché a suo dire in Europa la Juventus è inferiore ad almeno 10 squadre. Per questo come si suol dire, ora silenzio e pedalare, con l'obiettivo di "portare a casa almeno un titolo". Allegri infatti ha voluto mandare un messaggio diretto a tutti i suoi detrattori con parole perentorie: "Prima di fare il funerale aspettate. Siamo in lotta per il quarto posto che è un obiettivo che bisogna raggiungere perché l’anno prossimo dobbiamo giocare ancora la Champions. Siamo in corsa per la Coppa Italia. Stiamo facendo un buon lavoro. A tutti piace vincere abbiamo l’ambizione di vincere, ma non è che se ci chiamiamo Juventus dobbiamo vincere per forza. Lavoriamo per vincere, ma non è che ci chiamiamo Juventus e dobbiamo vincere per forza. Siamo dispiaciuti e amareggiati, a fine anno valuteremo dove migliorare la squadra".